Anche quest’anno Shoot4Change è al fianco di VITAper raccontare il mondo del volontariato con una grande mostra fotografica su un tema specifico.
Il tema scelto è il volontariato nella sanità.
La mostra, allestita dal 10 al 23 dicembre nella centralissima Piazza Castello a Milano, si costituisce di 16 grandi immagini, realizzate appositamente e che raccontano il volontariato in azione sul fronte tanto delicato della malattia.
Tutte le immagini documentano proprio il rapporto di relazione tra il volontario e il paziente, cogliendo momenti normali delle giornate in ospedali, in istituti o anche in casa, laddove è stata possibile l’assistenza domiciliare. Sono immagini di grande forza, che dimostrano come la “relazione” possa davvero trasfiguarre i percorsi di malattia e di cura.
Immagini che sono un omaggio a chi soffre, a chi resiste e a chi aiuta a sopportare il dolore. Un aiuto che tante volte si manifesta non solo nei confronti dei pazienti ma anche delle loro famiglie, perchè è vero che la malattia è personale ma affrontarla con i propri cari aiuta.
Shoot4Change ha tante volte raccontato questo tema (come dimenticare la storia del nostro amico Angelo Merendino e della battaglia contro il cancro di sua moglie Jennifer) e anche questa volta il plauso va alle fotografe e ai fotografi che si sono impegnati nelle scorse settimane per dare un volto al meglio del nostro Paese.
Grazie quindi a Federica Calò, Ivano Iaia, Beatrice Lencioni, Guillermo Luna, Antonio Marcello, Pippo Onorati, Andrea Ranalli, Francesco Scirè (coordinati da Pippo Onorati e dal sottoscritto).
Lancio, però, un messaggio a chi ci ascolta: non approfittate troppo del meglio dell’Italia. Il terzo settore, il volontariato, è una risorsa fondamentale che si deve aggiungere agli sfori dei Governi. Non si deve sostituire. Non è un succedaneo. Basta abituarsi al “nonostante tutto”. Perchè sì, è vero, l’Italia è il Paese che “nonostante tutto” va avanti. Ma prima o poi quei volontari, quelle ragazze, quei ragazzi, chi regala il proprio tempo per aiutare chi altrimenti non viene aiutato da chi dovrebbe….beh, prima o poi smetteranno di farlo.
Il nostro è un omaggio a quella bella Italia.
Nonostante tutto.
Antonio Amendola
[ECCO UNA SELEZIONE DELLE IMMAGINI E DELLE STORIE. NE SONO STATE SCATTATE TANTE E TUTTE MERITEVOLI DI ESSERE MOSTRATE. MA LA REDAZIONE DI VITA HA DOVUTO EFFETTUARE UNA SCELTA. NOI, PIANO PIANO, CERCHEREMO DI RENDERE GIUSTIZIA A TUTTI, MOSTRANDOLE QUI COMUNQUE]
Volontario FEVOSS, Verona, foto Federica Calò
Aldo ha voluto mettersi a disposizione dell’associazione FEVOSS di Verona (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) da aprile di quest’anno, momento in cui è rimasto disoccupato. Il tempo libero, la ricerca di volontari da parte della Fevoss e la curiosità di mettersi in gioco, sono per lui le motivazioni perchè è entrato a far parte di questo gruppo, che spesso accompagna a fare le visite le persone come la signora Lavinia.
Aldo ha voluto mettersi a disposizione dell’associazione FEVOSS di Verona (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) da aprile di quest’anno, momento in cui è rimasto disoccupato. Il tempo libero, la ricerca di volontari da parte della Fevoss e la curiosità di mettersi in gioco, sono per lui le motivazioni perchè è entrato a far parte di questo gruppo, che spesso accompagna a fare le visite le persone come la signora Lavinia.
Aldo ha voluto mettersi a disposizione dell’associazione FEVOSS di Verona (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) da aprile di quest’anno, momento in cui è rimasto disoccupato. Il tempo libero, la ricerca di volontari da parte della Fevoss e la curiosità di mettersi in gioco, sono per lui le motivazioni perchè è entrato a far parte di questo gruppo, che spesso accompagna a fare le visite le persone come la signora Lavinia.
Volontaria FEVOSS di Castel D’Azzano, Verona, foto Federica Calò
Lidia Cipriani è di Verona, ed è responsabile del gruppo FEVOSS (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) di Castel d’Azzano da 18 anni (da quando è nato questo gruppo). E’ una infermiera in pensione e anche da quando lavorava in ospedale, ha sempre sentito il bisogno di dover aiutare chi è in difficoltà. “Io sto bene quando gli altri stanno bene”, sono queste le sue parole. Qui mentre misura la pressione a domicilio alla signora Mirella.
Croce Azzurra Sabaudia, Latina, foto Guillermo Luna
Raissa, volontaria della Croce Azzurra di Sabaudia, pensa che l’opportunità di stare vicino a persone che soffrono le fa capire, ogni giorno di più, quanto è fortunata, perchè cercare di alleviare le sofferenze degli altri le fa comprendere quali sono i veri valori della vita, quali sono le cose importanti.
Volontari Angeli Rosa, Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Roma, foto Pippo Onorati e Andrea Ranalli
Gli Angeli Rosa sono l’associazione di volontariato Istituzionale dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Fanno parte dell’associazione circa 100 volontarie/i, che sono presenti quotidianamente in tutte le Unita’ Operative dell’Ospedale, tenendo compagnia ai pazienti e ai loro familiari, aiutandoli a risolvere problemi grandi e piccoli, che nascono da un forzato soggiorno lontano da casa. Sono di sostegno anche economico in casi di disagio sociale.
Ambulatorio medico di strada, Roma, foto Antonio Marcello
Antonio Calabrò. è un medico del Fatebenefratelli di Roma. Ha realizzato, circa 8 anni fa, mettendoci molto del suo, un ambulatorio medico “popolare”. Situato nel quartiere Tuscolano di Roma l’ambulatorio è costituito da un container, aperto tre volte a settimana. Si rivolgono a lui prevalentemente migranti, senzatetto e tutti coloro che non hanno un reddito sufficiente alle normali cure mediche. Per lui l’accesso alla sanità è un diritto inalienabile.
Istituto “L. Palazzolo” Fondazione Don Gnocchi, foto Beatrice Lencioni
Per Barbara, 49 anni, fare angioletti di carta la riporta a scuola, fa la maestra di due classi elementari. Giuliana invece fa la volontaria a Palazzolo da 5 anni, tiene corsi di cucina e lettura di poesie per distrarre i pazienti. Ogni volta queste esperienze la cambiano.
Istituto Sacra Famiglia Reparto San Giovanni, foto Beatrice Lencioni
Erica,18 anni, fa la volontaria due volte alla settimana, in base agli impegni di scuola. Per lei il volontariato è stato una scoperta, cambiandole il modo di vedere il mondo. Manuela è sempre in cerca di contatto, la chiamano “cuore felice”. Maria è un mondo da scoprire, e dice che da quando usa una sedia a rotelle elettrica, che fa funzionare con il piede destro, la sua vita è cambiata.
AIL Milano, foto Beatrice Lencioni
Valeria è ospite, da luglio negli appartamenti AIL di Milano. Ha 36 anni e viene da Siracusa, dove lavora come vice responsabile in un negozio. E’ scappata dalla Sicilia perché non c’è assistenza sanitaria, e nell’AIL di Milano ha trovato supporto ed aiuto.
Campus di Ematologia, Palermo, foto Ivano Iaia
Giuseppe Cutino, 49 anni, figlio di Franco, fondatore del Campus ematologico dedicato a sua figlia Piera, ha seguito le orme del padre, e gestisce assieme ad una equipe di medici volontari l’organizzazione e la vita del Campus, sia come ricerca, che cura e ospitalità. Il padiglione è situato all’interno dell’ospedale Cervello di Palermo.
Coop sociale Ridere per Vivere, Roma, foto Francesco Scirè
La “Dottoressa Kokoska” (alias Elga Romano, volontaria dal 2006) e il “Dottor Pastrocchio” (alias Giuliano Napoli, volontario dal 2004), della cooperativa sociale Ridere per Vivere, si divertono con Manuel, nel reparto di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale San Camillo – Forlanini di Roma.
Istituto “L. Palazzolo” Fondazione Don Gnocchi, foto Beatrice Lencioni
Istituto “L. Palazzolo” Fondazione Don Gnocchi, foto Beatrice Lencioni
Tutti nel reparto vorrebbero passare ore ad ascoltare le storie di Don Angelo, 85 anni, il quale afferma che sono i ricordi che ci impediscono di essere onnipotenti. Gianna ormai sono 10 anni che fa la volontaria, e sta incontrando tante persone meravigliose che le danno una carica straordinaria.
Ospedale San Paolo Milano, foto Beatrice Lencioni
Gabriella, 29 anni, studia filosofia e teologia, e fa la volontaria da 16 anni, soprattutto con i bambini, che le hanno insegnato l’amore assoluto. Pietro, 25 anni, appena laureato in giurisprudenza, fa il volontario da due anni. Per lui è una cosa che si deve fare. Gabriele, 2 anni, è asmatico, e qui trova sostegno e tanti giochi!
Gabriella, 29 anni, studia filosofia e teologia, e fa la volontaria da 16 anni, soprattutto con i bambini, che le hanno insegnato l’amore assoluto. Pietro, 25 anni, appena laureato in giurisprudenza, fa il volontario da due anni. Per lui è una cosa che si deve fare. Gabriele, 2 anni, è asmatico, e qui trova sostegno e tanti giochi!
Fondazione ANT Italia Onlus, foto Pippo Onorati
Jacopo ha 33 anni e 3 figli, lavora come medico ANT dal 2008 e cura i malati di tumore nelle loro case, tra le cose e gli affetti più privati, come gli altri medici, infermieri e psicologi ANT che assistono ogni giorno 4.000 persone in 9 regioni italiane. Secondo Jacopo, entrare nella sfera più intima è un privilegio che solo la sua professione gli regala. Claudia è seguita da Jacopo da due mesi, Giuliana è una volontaria e si occupa di raccolta fondi, indispensabili per garantire cure gratuite agli assistiti ANT.
Hospice di Abbiategrasso, foto Beatrice Lencioni
Roberto ha 31 anni e fa il volontario da 3 per un paio di ore a settimana. A fine turno si sente sempre pieno di emozioni, sa di fare la cosa giusta ma solo grazie agli ospiti di cui si prende cura. Adele ha 69 anni ed è all’Hospice da circa un mese. Dice di provare una profonda ammirazione e stima per i volontari.
Health-Care Volunteering: the new S4C Exhibition
Once again, as it always happen in December in Milan (Italy, Shoot4Change stands beside VITA Magazine and engages in a storytelling about the Volunteers Worlds with a large photo exhibition on the theme of Health-Care volunteering. The exhibition, held from December 10th to 23rd in downtown Milan, in Piazza Castello, is made of 16 large images, result of ad hoc assignment to a selection of Shoot4Change photographers who opted – each of them – for a specific story and desease.
All images document therelationship between the volunteer and the patient, portraiting ordinary daily moments in the hospitals, shelters or at home.
A great strength transpires from those images, demonstrating that the “relationship” can really build bridges and help cure the disease. Those stills are a tribute to those who suffer, those who resist and those who helps to cope with the pain. A tribute also to the families of the patients, often forgotten in the invaluable role.
Shoot4Change is no new to the them (how can we forget the story of our friend Angelo Merendino and the battle against cancer of his wife Jennifer ) and today our applause goes to the photographers who have engaged – in the past weeks – to give a face to the best part of our Country.
So, big Thank You to Federica Calò, Ivano Iaia, Beatrice Lencioni, Guillermo Luna, Antonio Marcello, Pippo Onorati, Andrea Ranalli, Francesco Scirè (coordinated by Pippo Onorati e myself).
I take this opportunity to raise the voice and send a message to anyone listening up there in the “Governement”: do not take advantage of the best of Italy!
The so called “third sector”, the voluntary non profit sector, is a key resource, an added value to the efforts of national and local Government. It cannot replace them as a whole!
The risk is to get used and take for granted the energy and passion of those volunteers that work “despite all”. Because, yes , it is true , Italy is the country that goes on “despite everything”. But sooner or later those volunteers, those girls, those boys, those who give their time to help those who otherwise would not be helped by those who should …. well , sooner or later they will cease to do so. Ours is a tribute to that beautiful part of Italy.
Despite all.
Antonio Amendola
Volontario FEVOSS, Verona, foto Federica Calò
Aldo ha voluto mettersi a disposizione dell’associazione FEVOSS di Verona (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) da aprile di quest’anno, momento in cui è rimasto disoccupato. Il tempo libero, la ricerca di volontari da parte della Fevoss e la curiosità di mettersi in gioco, sono per lui le motivazioni perchè è entrato a far parte di questo gruppo, che spesso accompagna a fare le visite le persone come la signora Lavinia.
Aldo ha voluto mettersi a disposizione dell’associazione FEVOSS di Verona (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) da aprile di quest’anno, momento in cui è rimasto disoccupato. Il tempo libero, la ricerca di volontari da parte della Fevoss e la curiosità di mettersi in gioco, sono per lui le motivazioni perchè è entrato a far parte di questo gruppo, che spesso accompagna a fare le visite le persone come la signora Lavinia.
Aldo ha voluto mettersi a disposizione dell’associazione FEVOSS di Verona (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) da aprile di quest’anno, momento in cui è rimasto disoccupato. Il tempo libero, la ricerca di volontari da parte della Fevoss e la curiosità di mettersi in gioco, sono per lui le motivazioni perchè è entrato a far parte di questo gruppo, che spesso accompagna a fare le visite le persone come la signora Lavinia.
Volontaria FEVOSS di Castel D’Azzano, Verona, foto Federica Calò
Lidia Cipriani è di Verona, ed è responsabile del gruppo FEVOSS (Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario) di Castel d’Azzano da 18 anni (da quando è nato questo gruppo). E’ una infermiera in pensione e anche da quando lavorava in ospedale, ha sempre sentito il bisogno di dover aiutare chi è in difficoltà. “Io sto bene quando gli altri stanno bene”, sono queste le sue parole. Qui mentre misura la pressione a domicilio alla signora Mirella.
Croce Azzurra Sabaudia, Latina, foto Guillermo Luna
Raissa, volontaria della Croce Azzurra di Sabaudia, pensa che l’opportunità di stare vicino a persone che soffrono le fa capire, ogni giorno di più, quanto è fortunata, perchè cercare di alleviare le sofferenze degli altri le fa comprendere quali sono i veri valori della vita, quali sono le cose importanti.
Volontari Angeli Rosa, Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Roma, foto Pippo Onorati e Andrea Ranalli
Gli Angeli Rosa sono l’associazione di volontariato Istituzionale dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Fanno parte dell’associazione circa 100 volontarie/i, che sono presenti quotidianamente in tutte le Unita’ Operative dell’Ospedale, tenendo compagnia ai pazienti e ai loro familiari, aiutandoli a risolvere problemi grandi e piccoli, che nascono da un forzato soggiorno lontano da casa. Sono di sostegno anche economico in casi di disagio sociale.
Ambulatorio medico di strada, Roma, foto Antonio Marcello
Antonio Calabrò. è un medico del Fatebenefratelli di Roma. Ha realizzato, circa 8 anni fa, mettendoci molto del suo, un ambulatorio medico “popolare”. Situato nel quartiere Tuscolano di Roma l’ambulatorio è costituito da un container, aperto tre volte a settimana. Si rivolgono a lui prevalentemente migranti, senzatetto e tutti coloro che non hanno un reddito sufficiente alle normali cure mediche. Per lui l’accesso alla sanità è un diritto inalienabile.
Istituto “L. Palazzolo” Fondazione Don Gnocchi, foto Beatrice Lencioni
Per Barbara, 49 anni, fare angioletti di carta la riporta a scuola, fa la maestra di due classi elementari. Giuliana invece fa la volontaria a Palazzolo da 5 anni, tiene corsi di cucina e lettura di poesie per distrarre i pazienti. Ogni volta queste esperienze la cambiano.
Istituto Sacra Famiglia Reparto San Giovanni, foto Beatrice Lencioni
Erica,18 anni, fa la volontaria due volte alla settimana, in base agli impegni di scuola. Per lei il volontariato è stato una scoperta, cambiandole il modo di vedere il mondo. Manuela è sempre in cerca di contatto, la chiamano “cuore felice”. Maria è un mondo da scoprire, e dice che da quando usa una sedia a rotelle elettrica, che fa funzionare con il piede destro, la sua vita è cambiata.
AIL Milano, foto Beatrice Lencioni
Valeria è ospite, da luglio negli appartamenti AIL di Milano. Ha 36 anni e viene da Siracusa, dove lavora come vice responsabile in un negozio. E’ scappata dalla Sicilia perché non c’è assistenza sanitaria, e nell’AIL di Milano ha trovato supporto ed aiuto.
Campus di Ematologia, Palermo, foto Ivano Iaia
Giuseppe Cutino, 49 anni, figlio di Franco, fondatore del Campus ematologico dedicato a sua figlia Piera, ha seguito le orme del padre, e gestisce assieme ad una equipe di medici volontari l’organizzazione e la vita del Campus, sia come ricerca, che cura e ospitalità. Il padiglione è situato all’interno dell’ospedale Cervello di Palermo.
Coop sociale Ridere per Vivere, Roma, foto Francesco Scirè
La “Dottoressa Kokoska” (alias Elga Romano, volontaria dal 2006) e il “Dottor Pastrocchio” (alias Giuliano Napoli, volontario dal 2004), della cooperativa sociale Ridere per Vivere, si divertono con Manuel, nel reparto di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale San Camillo – Forlanini di Roma.
Istituto “L. Palazzolo” Fondazione Don Gnocchi, foto Beatrice Lencioni
Istituto “L. Palazzolo” Fondazione Don Gnocchi, foto Beatrice Lencioni
Tutti nel reparto vorrebbero passare ore ad ascoltare le storie di Don Angelo, 85 anni, il quale afferma che sono i ricordi che ci impediscono di essere onnipotenti. Gianna ormai sono 10 anni che fa la volontaria, e sta incontrando tante persone meravigliose che le danno una carica straordinaria.
Ospedale San Paolo Milano, foto Beatrice Lencioni
Gabriella, 29 anni, studia filosofia e teologia, e fa la volontaria da 16 anni, soprattutto con i bambini, che le hanno insegnato l’amore assoluto. Pietro, 25 anni, appena laureato in giurisprudenza, fa il volontario da due anni. Per lui è una cosa che si deve fare. Gabriele, 2 anni, è asmatico, e qui trova sostegno e tanti giochi!
Gabriella, 29 anni, studia filosofia e teologia, e fa la volontaria da 16 anni, soprattutto con i bambini, che le hanno insegnato l’amore assoluto. Pietro, 25 anni, appena laureato in giurisprudenza, fa il volontario da due anni. Per lui è una cosa che si deve fare. Gabriele, 2 anni, è asmatico, e qui trova sostegno e tanti giochi!
Fondazione ANT Italia Onlus, foto Pippo Onorati
Jacopo ha 33 anni e 3 figli, lavora come medico ANT dal 2008 e cura i malati di tumore nelle loro case, tra le cose e gli affetti più privati, come gli altri medici, infermieri e psicologi ANT che assistono ogni giorno 4.000 persone in 9 regioni italiane. Secondo Jacopo, entrare nella sfera più intima è un privilegio che solo la sua professione gli regala. Claudia è seguita da Jacopo da due mesi, Giuliana è una volontaria e si occupa di raccolta fondi, indispensabili per garantire cure gratuite agli assistiti ANT.
Hospice di Abbiategrasso, foto Beatrice Lencioni
Roberto ha 31 anni e fa il volontario da 3 per un paio di ore a settimana. A fine turno si sente sempre pieno di emozioni, sa di fare la cosa giusta ma solo grazie agli ospiti di cui si prende cura. Adele ha 69 anni ed è all’Hospice da circa un mese. Dice di provare una profonda ammirazione e stima per i volontari.
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