VIDOMEGON – Vivere l’infanzia nel mercato di Dantokpa

 [Con questo reportage, Alessia Capasso ci porta attraverso un mercato di Dantokpa (Benin) e ci parla di storie di sfruttamento dell”infanzia. Storie, purtroppo, di vita quotidiana.

Il risultato di questo lavoro,  promosso dall’Ong Ricerca e Cooperazione (www.ongrc.org), nell’ambito del progetto ‘Protezione ed inserimento sociale delle ragazze Vinonmegon’, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, sarà in mostra a Roma a partire dal 4 marzo. AA]

Vivere l’infanzia nel mercato di Dantokpa (testo e foto di Alessia Capasso/S4C)   – cliccare qui per la gallery –

COTONOU, BENIN

Migliaia di bambine e ragazze vivono e lavorano a Dantokpa, il più grande mercato dell’Africa Occidentale e centro commerciale di Cotonou, capitale del Benin. Molte di loro sono Vidomegon, che in lingua fon significa ‘bambine presso qualcuno’. Tradizionalmente, le Vidomegon erano bambine affidate dalle famiglie delle zone rurali ad un tutore/tutrice, spesso parenti, con lo scopo di garantirne una migliore educazione e formazione. Negli ultimi trenta anni questa antica tradizione, anche per via dell’impoverimento della popolazione urbana, è mutata radicalmente. Oggi le bambine Vidomegon sono sfruttate dalle ‘tutrici’ come manodopera gratuita, senza ottenere alcuna istruzione o formazione lavorativa. Spesso sono maltrattate e vittime di violenza. Una volta adolescenti vengono cacciate dalle tutrici perché spetterebbe loro un salario minimo.

Il Parc Zou Nord è il capolinea delle linee di bus provenienti da altri Paesi dell’Africa Occidentale. Da qui passa la tratta internazionale di bambine. Arrivate a Cotonou dalle zone rurali del Benin e dal Togo, le bambine sono smistate in Paesi limitrofi, soprattutto in Nigeria. In Benin la tratta internazionale è considerata reato, quella interna al Paese non lo è. Solo in caso di maltrattamenti le tutrici possono essere sanzionate.

Il reportage attraversa il mercato di Dantokpa, una città nella Città, per svelare la trama delle quotidianità di bambine e ragazze, costrette a vivere per anni in un labirinto di miseria e ingiustizie che spesso inghiotte i loro destini.

Questo lavoro è stato promosso dall’Ong Ricerca e Cooperazione (www.ongrc.org), nell’ambito del progetto ‘Protezione ed inserimento sociale delle ragazze Vinonmegon’, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano.

Il mercato di Dantokpa è il centro nevralgico di Cotonou. Dagli acquisti quotidiani agli affari dei grossisti, il commercio passa tutto da qui. La passerelle è il ponte che congiunge due delle zone principali del mercato, il Parc Zou Nord con il Marché Central.

 VIDOMEGON

Live childhood inside the Dantokpa market

Reportage by Alessia Capasso

COTONOU, BENIN

Thousands of children and girls live and work inside Dantokpa, the biggest market in West Africa and the commercial centre of Cotonou, the Benin capital. A lot of them are Vidomegon, in fon language “children addressed to someone”. Traditionally, Vidomegon were daughters entrusted by families from rural zones to relatives in urban areas, in order to guarantee them a better education and way of life. In the last 30 years, with the impoverishment of the urban population, this ancient tradition has radically mutated.

Per le Vinonmegon, una volta abbandonate dalle tutrici, è estremamente difficile tornare e reinserirsi nel villaggio d’origine. Non sempre riescono a ricordare quale sia il villaggio e a ritrovare la propria famiglia. Spesso, tornano con figli nati al di fuori del matrimonio e questo rende ancora più problematico il loro reinserimento.

Today the Vidomegon are exploited by the host families, working without any compensation in terms of money or education. They are often mistreated and victims of violence.

The reportage goes through the different zones of this labyrinth, a city within a City, trying to reveal the daily life of these children and girls.

The reportage has been promoted by Ricerca e Cooperazione Ngo (www.ongrc.org), involved in the cooperation project ‘Protection and social integration of Vinonmegon girls’, co-financed by the Italian Ministry of Foreign Affairs.




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