Charkawi

Uomini

[english abstract: Two days passed in the prison of Sanremo. An opportunity to better know and try to understand a really difficult world, too often hidden and unknown. For the first time, a dialogue with the 40 sex offenders living in the Protected Area has been allowed. An entire afternoon with them, and their thoughts.

What is freedom? And fear? Does the word future still exist? In their gestures, words, music and looks you’ll see lives that trudge, kick, scream, hold out. Words and images to tell a unique and hearty experience.]

Due giorni trascorsi all’interno della Casa Circondariale di Sanremo* per conoscere e provare a capire una realtà difficile e spesso vittima di pregiudizi.

Per la prima volta è stato concesso un dialogo lungo un intero pomeriggio con i 40 sex offender ospiti della Sezione Protetta del Carcere.

Cos’è la libertà? E la paura? Ha ancora un senso per loro la parola futuro?

Vite che arrancano, scalciano, urlano, resistono. Nei gesti, nelle parole, nella musica. Nella lettura e negli sguardi.

Un’esperienza unica nel suo genere e molto forte, che raccontata da Shoot4Change attraverso le parole di Francesca Rabitti e le immagini di Alessandro Barteletti.

– cliccare qui per leggere la storia completa – 

 

Corre senza sosta assieme alla paura: le vedete, vero, l’una accanto all’altra? A volte la libertà si lascia superare perché non ce la fa, non ce la fa proprio e deve sedersi, per riprendere fiato. Per un attimo pensa ora non ce la faccio, mi arrendo. E invece, invece riparte addirittura più veloce e spavalda e capisci subito non potrai fermarla mai. Va oltre porte, cancelli e condanne, senza la paura.

Seguiteci, oltre quel muro. Oltre porte in metallo chiuse con la doppia mandata. Oltre i pregiudizi.

Vi porteremo a conoscerla, questa libertà. Guardate, guardate molto attentamente nel cuore di quei gesti, di quei respiri, di quegli sguardi.

Uomini.

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* Un sentito ringraziamento al dott.Francesco Frontirrè direttore della casa circondariale di San Remo per aver reso possibile la realizzazione di questo bellissimo e al contempo difficile progetto. A Padre Federico e agli Agenti di Polizia Penitenziaria,  guide pazienti e discrete, e alla dott.ssa Rinangela Faraldi, redattore capo della rivista Oltre il muro, scritta interamente dai detenuti, per la passione e la sensibilità dimostrate.




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