Un’altra notte dei senza dimora a Roma
Anche quest’anno, per la dodicesima volta, si è svolta, a Roma, la Notte dei senza dimora. Come gli altri anni, S4C c’era (con Angela Vicino, Giulia Leporatti, Francesco Scirè e Adamo Banelli – cliccate qui per la gallery fotografica) e ne ha seguito tutte le fasi. L’iniziativa si è svolta in piazza dell’Immacolata nel quartiere San Lorenzo e ha avuto lo scopo di informare e avvicinare i cittadini e le amministrazioni sul fenomeno delle persone senza dimora, ma anche denunciare e condividere, prendendo parte alla protesta pacifica e dormendo in piazza, per una notte, al fianco di chi ha avuto meno fortuna nella vita.
Come al solito, la serata (e la nottata) sono state caratterizzate da intrattenimento e convivialità per far passare con immediatezza il messaggio della Giornata Onu di lotta contro la povertà, che gli organizzatori preferiscono chiamare Giornata del rifiuto della miseria: ciascuno può fare qualcosa, e si può fare con spirito gioioso e senza commiserazione. Infine, tutti giù nei sacchi a pelo.
Dormire sull’asfalto, disturbati dalle luci, dai rumori, dalle scomodità, insegna molto in primo luogo a chi decide di partecipare, aumentando la comprensione nei confronti di chi tutti i giorni è costretto a vivere senza un tetto sulla testa. Questi i fatti. Adesso aggiungo qualcosa io, se permettete.
E’ la dodicesima Notte dei Senza Dimora. Per S4C è la terza (se non sbaglio). Conosco gli organizzatori talmente bene da stimarli a scatola chiusa ormai. Negli anni ho assistito alle classiche dinamiche organizzative tipiche di eventi complessi come questo. O meglio, l’evento in se’ non è complesso. Lo è se ad organizzarlo sono pochi straordinari volontari che lavorano in salita in un contesto in cui l’amministrazione locale sembra vicina solo a parole. Salvo poi scomparire e, regolarmente, non fare nulla di pratico. E allora tutto diventa difficile; i piccoli normali imprevisti logistici diventano una gara ad ostacoli.
Nel flusso interminabile di email di questi ultimi concitati giorni ho assistito ad un altalenarsi di entusiasmo e sconforto, di dibattito su come proseguire e sui toni da assumere nei confronti delle autorità ‘invisibili’. Ma non li ho mai visti cedere. E’ l’entusiasmo che ci piace. Questi volontari si sbattono e si spaccano in quattro per rendere visibile il fenomeno dell’invisibilità sociale. Senza pietismi e senza falsa retorica. Semplicemente mostrando. E lo fanno sopperendo ad un deficit politico (una volta tanto bipartisan) imbarazzante. L’anno prossimo vogliamo vedere quella piazza piena. E se le autorità non ci saranno….vorrà dire che stamperemo delle loro foto e tappezzeremo la pizza con i loro ritratti, così anche loro ‘passeranno’ la notte in compagni di quegli straordinari volontari. Non lasciamoli soli. La Notte è passata. Ma loro sono ancora lì al lavoro. Antonio Amendola
il primo commento lo scrivo io stesso.
Ho pubblicato questo post – per una buffa coincidenza – poco dopo questo brutto episodio
http://www.shoot4change.net/b4c/2012/10/21/excuse-me-mr-but-im-a-mr-too-buone-maniere-e-intenzioni-meno-buone/
Ironico, non trovate?
Quanto è complessa la realtà,quella italiana ne continua a dare esempi continuamente. Questi son Signori, chi senza casa e chi non usa orpelli per dire ciò che va detto. Gli altri? Sembran esistere per chi resiste al brutto, al falso e al marcio.
Francesca