Senegal-UISP 3:3

Senegal-Uisp 3:3 (Antonio Marcello/S4C da Dakar)

E’ questo il risultato della partita disputata nel quartiere di Parcelle, tra la  delegazione Uisp e la squadra locale, nella periferia degradata di Dakar. Un risultato  che conta poco. La partita è stata vivace, vissuta.

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Agli occhi degli spettatori eravamo  un’attrazione. Dalle finestre sguardi indiscreti di donne, sull’uscio di portoni,
costantemente aperti per queste strade, occhiate curiose di bambini. E’ un evento  importante in questo quartiere dimenticato. La squadra locale inizia il riscaldamento,  calpestando un campo di sabbia e polvere. E’ una partita ad ostacoli.

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Si dribblano i  venditori ambulanti, in difesa qualche capra sperduta. Ma qui è normale, nessuno si  scompone, neanche quando un carretto trainato da un cavallo stanco attraversa il campo  durante il gioco. La vita deve continuare.

Torniamo in taxi all’università, nella zona del Social Forum. Tutti lavorano duramente  per sistemare il proprio spazio. Nella zona Uisp non hanno gli attrezzi. Un ragazzo  dell’officina improvvisata dall’altra parte della strada ci presta il necessario, una
pinza, un martello. E non ci chiede nulla in cambio. Restiamo quasi stupiti… sembra  strano, ma in questo posto per sopravvivere si trova il pretesto per vendere di tutto.

Alle 14.00 parte la marcia, le delegazioni provenienti da tutto il mondo, circa 1200,  sfilano per la città per poi ritrovarsi tutte insieme nello spazio del Socia Forum. E’ un  delirio di colori, costumi tradizionali, una miriade di danze, tamburi, balli tribali.

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Ogniuno manifesta la propria diversità, veicola il proprio messaggio nei modi più  disparati, facendoci dimenticare per qualche il mondo fuori di qui.

Antonio Marcello/S4C

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