S4C@Verona: un sorriso nella notte

Questa volta i fantasmi sono veronesi.

E a parlarcene sono Andrea Bettini ed Alfredo Montresor. Noto Blogger uno, Andrea, ed ottimo fotografo l’altro, Alfredo. Entrambi hanno aderito immediatamente all’iniziativa Ghosts/Fantasmi ed hanno passato una notte, a Verona, con… Ma glielo lascio dire a loro (per un racconto completo vi rimando al blog di Andrea: parte I, parte II)

Antonio

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Quando Antonio ci ha proposto di contribuire al progetto Ghosts per S4C, da parte mia mi sono sentito onorato ma anche un po’ imbarazzato. Imbarazzo dato dalla mia difficoltà emotiva ad approcciarmi a certi temi difficili della nostra esistenza. Poi fatte le dovute considerazioni e condividendo con Fred (che ha curato la parte fotografica) le mie perplessità, ho deciso di partire.

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Quello che vedrete tra poco, è la sintesi testo/fotografica di una notte trascorsa con i volontari della Ronda della Carità di Verona. Nonostante il buio, è stata una delle notti dove ho visto meglio. Poi l’incontro con Alessandro e Ivan, due anime, dalle origini diverse, ma dal medesimo destino è stata un’emozione che porterò per sempre con me.

Un grazie ad Antonio per l’opportunità, alla sensibilità di Fred nello scatto delle foto, a tutti i volontari della Ronda della Carità e un augurio speciale ad Alessandro, a Ivan e a tutti coloro che nella notte vivono con molte difficoltà, ma con tante speranze.

ILBETTA feat. Fred

Ivan_DSC_4935UNA NOTTE A VERONA

Alessandro e Ivan. Origini diverse con destini simili.

“… io entro quest’anno mi voglio sposare… è da tempo che ho la ragazza… ora voglio sposarla!”, sono queste le parole che inondano la piccola stanza dove ci troviamo. A dirle è Alessandro, anno di nascita 1973, partenopeo d’origine. E’ proprio con la solarità e la teatralità delle voci di Napoli che ci racconta la sua storia. Trasferimento a Milano con il padre per lavoro “è stato un periodo di alti e bassi…”. E qui i bassi sono quelli che ti portano all’inferno. Non approfondisco, ma il suo sorriso amaro è emblematico. “Volevo fare la mia strada… il lavoro di mio padre, non era il mio… ho sbattuto la porta e me ne sono andato…”, commenta una scelta certamente sofferta. Da sette mesi ora è Verona la sua casa. Già casa, visto che è la città che lo ospita di giorno e durante la notte. E’ il cielo che sorvola l’Adige, quello che Alessandro vede prima di addormentarsi. Sono il freddo e l’umidità della città veneta ad avvolgerlo nel suo peregrinare. Piccola parentesi per questi gelidi mesi fino a marzo, visto che l’amministrazione comunale ha previsto l’apertura di centri di accoglienza per i senzatetto, ma tra poco meno di un mese si ritorna in strada.

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E la strada è il luogo che accomuna anche Ivan. Cinquantenne moldavo. Ha conosciuto Alessandro in uno di questi centri di accoglienza, quello gestito dalla Ronda della Carità, che nella figura eroica di Mario, questa sera ci ha permesso d’incontrarli.

Ivan a differenza del suo momentaneo “compagno di casa” è schivo. Un po’ imbarazzato forse. Parla poco, ma i suoi occhi dicono molto. E’ lo sguardo di una persona buona, impaurita, in un certo qual modo ferita. Ferita da una vita che lo ha visto per anni lavorare in Siberia, là dove solo sentire un racconto epico, può far rabbrividire chi ascolta. Ora c’è l’Italia, la tanto sospirata Italia, ma il lavoro non c’è più. Nemmeno il matrimonio è rimasto. Ci sono due figli, vivono con la madre sempre in Italia, ma le occasioni per vederli sono sempre più rare. Intanto Ivan coltiva un sogno. Quello di tornare a casa sua – “voglio tornare in Russia…” – chissà se è un lapsus, oppure se per lui la Moldavia è rimasta nella sua memoria ancora una delle terre di quella Repubblica Socialista Sovietica. Chissà.

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Comunque sia poco importa. Tra pochi giorni torneranno a guardare le stelle su Verona, magari con la speranza di vederne cadere qualcuna. In fondo hanno entrambi dei desideri da esaudire.

Buona notte Alessandro. Buona notte Ivan.

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(Mario, Coordinatore della Ronda della Carità)




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  1. Adele

    Questo progetto non potrà che riuscire a smuovere sempre di più le coscienze di tutti noi! Sono incontri di amore, pace e speranza. Grazie!!!


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