[S4C@L’Aquila] Forti e Gentili SI, Fessi NO

Forti e gentili si, fessi no

(foto e testo di Aldo Frezza per S4C)

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L’Aquila, 16 giugno 2010

La prima grande manifestazione di protesta del popolo aquilano, contro le tasse che il governo vorrebbe fare ripagare anche ha chi ha ancora la casa distrutta e a che ha perso il lavoro, ma anche per  rilanciare nuovi piani di sviluppo per l’intera regione duramente provata dal sisma del 6 aprile 2009, raccoglie oltre 20.000 persone di ogni età e condizione sociale. Nessuna bandiera politica o sindacale, nessun simbolo di partito. Solamente, a rappresentare l’unità degli aquilani, il vessillo verde-nero simbolo della città e i gonfaloni di tutti i comuni colpiti dal terremoto.

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Il corteo grida con forza le proprie rivendicazioni durante un lungo giro a costeggiare ciò che rimane della città.

Poi arriva all’ingresso dell’autostrada: il fiume di manifestanti invade le due corsie, con i sindaci e i parlamentari presenti che, stretti in un cordone sanitario, dividono la folla dalla – poca – polizia presente.

“A Roma, a Roma”, è il grido che urla il corteo. L’occupazione è simbolica e dura poco più di un’ora. Prima di sciogliersi, il sindaco Cialente ringrazia la folla e –soprattutto, anche se nessun telegiornale ne farà menzione – i ragazzi dei comitati spontanei che più di tutti hanno organizzato la manifestazione.

Per la prima volta dal terremoto, tutta la città sente l’orgoglio di ritrovarsi, finalmente, unita.

aquila03




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