Oltre le sbarre
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(una storia di Massimo Podio*)
Roma, Carcere di Rebibbia – Terza Casa.
Detenuti-attori e studentesse-attrici insieme: recitano “Il libro della Tempesta, ovvero la storia di un eroe e di una maga”, progetto culturale-educativo realizzato per la rieducazione della persona detenuta e non la detenzione fine a se stessa.
Gli attori sono ragazzi e uomini dalla storia difficile che spesso si perde tra false verità e ricordi annebbiati, uniti da storie di violenza, degrado sociale, droga, che cercano qui una seconda possibilità consapevoli che, fuori, sarà difficile mantenere questo proposito.
Le attrici sono altrettanto particolari, in questo luogo: ragazze della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: ragazze della Roma bene e di borgata, accomunate dalla volontà di contribuire a far uscire dal quotidiano alienante del carcere, i ragazzi con i quali in comune hanno e avranno solo questi momenti e questo progetto.
Insieme vivono e recitano una storia che parla di libertà e di libertà negata, di aspirazioni e di sogni di ragazzi e ragazze prigionieri su un’isola: credono di recitare ma sono molto più se stessi di quanto non credano, sia i detenuti-attori che le studentesse-attrici.
Parlare di libertà con le parole e con le immagini, dove la libertà è negata non è impossibile.
Si può fare se raccontiamo dell’esperienza del Teatro in carcere.
Massimo Podio
* questo reportage racconta di una delle due esperienze teatrali raccolte nel libro “Signora libertà Signorina fantasia – un racconto dal carcere” di Giancarlo Capozzoli e Gerald Bruneau, in uscita a Febbraio 2017, edito da Universitalia. Editrice. Progetto e regia di Giancarlo Capozzoli, responsabile del Laboratorio Teatrale di Drammaturgia Antica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata.
Si ringraziano la Direzione Terza Casa e Area Educativa dell’ICAT Rebibbia e il Personale del Corpo della Polizia Penitenziaria
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