Kash on board

 

Sono davvero felice di dare il benvenuto a bordo di S4C a KASH, Gabriele Torsello. Noto fotografo che da sempre si occupa di fotografare e denunciare la quotidianeità della violazione dei diritti dell’uomo in alcune delle zone più caldo del Pianeta.

Ha aderito entusiasticamente alla filosofia di S4C ed eccolo qui con noi. Grazie mille!

Antonio/ S4C

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KashNato in Italia, nel 1970, Gabriele Torsello, in arte Kash, vive tra Londra e Salento dove opera come fotografo professionista.

Subito dopo aver terminato gli studi, si mescola ai senzatetto per realizzare il suo primo foto-documentario sulla vita nelle strade di Roma.
Dopo un’esperienza nella fotografia cinematografica, nel 1994 compie il suo primo viaggio in India. Lì nasce l’attrazione per il Kashmir e l’interesse per il conflitto sanguinoso che vi ha luogo da decenni.
In Kashmir Torsello passerà i sette anni successivi, documentando la vita quotidiana nel paese e le reiterate violazioni dei diritti umani, una realtà per lo più sconosciuta in occidente.
Frutto di quell’esperienza è la pubblicazione nel 2002, senza alcuno sponsor, del primo libro fotogiornalistico al mondo, a copertina rigida, sul Kashmir, dal titolo “The Heart of Kashmir”.
Successivamente ha realizzato reportage in alcune delle zone più calde del pianeta (oltre al Kashmir, il Nepal, l’India, e più recentemente l’Afganistan), prestando particolare attenzione alle condizioni reali di vita delle popolazioni, documentandole direttamente dal loro punto di vista.
Tra i soggetti preferiti, i più deboli, donne, anziani e bambini, vittime della quotidianità di ogni conflitto.
Nelle sue foto la denuncia di alcune realtà terribili ma anche la voglia e la determinazione a ricostruire la propria serenità. Tra gli scatti più recenti, le donne afgane e le loro condizioni di vita, l’intervento di plastica facciale di una bimba sfigurata da un tumore, una partita di calcio con i giocatori mutilati dallo scoppio di mine.
Nel mese di settembre del 2006 Kash torna in Afganistan per ricercare e documentare le ragioni occulte della nuova ondata di violenza che ancora una volta divide il popolo afgano. Il 12 ottobre, Gabriele Torsello viene sequestrato e rilasciato dopo 23 giorni di prigionia.




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