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Io sono IO – I Am WHO I AM

(by Adriana Miani/S4C)

(English version below)

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A 3 anni Luca ha cominciato a manifestare comportamenti legati al mondo femminile, rifiutava giochi e abiti prettamente maschili, accompagnati da crisi isteriche. Il suo fisico non era allineato all’identità che mostrava, anzi era un ostacolo, si sentiva intrappolato in qualcosa che non gli apparteneva e ne provava disgusto.

AdrianaMiani2021_IosonoIO_722_La famiglia ha maturato la consapevolezza di non essere preparata e capace di gestire da sola, questo momento così particolare e imprevisto e si è rivolta all’Associazione S.A.I.F.P. nata per sostenere  chi vuole iniziare un percorso di rettifica del sesso di nascita, una guida ed un sostegno.

Da quel momento è iniziato il cammino per bloccare lo sviluppo della pubertà del bambino così come l’insorgere dicaratteri maschili (pratica che non ha conseguenze sull’individuo).

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In queste situazioni sono vitali l’aiuto e la collaborazione della famiglia e degli amici, che purtroppo non vanno sempre dati per scontati. In questo caso il ruolo della madre è stato e sarà fondamentale nell’accompagnare Luca a diventare donna a tutti gli effetti. La strada è tracciata ma prevedibilmente sarà tortuosa e difficile. E’ una condizione fisica e psicologica che la ricerca e gli studi fanno fatica a determinare ma conduce alla libertà di autodeterminarsi.

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La storia che ho deciso di raccontare vuole fugare giudizi errati sul tema.

Non parlarne nei termini e aspetti corretti del cambiamento richiama a tabù, discriminazioni, bullismo, parlarne, invece, fa sì che la realtà venga vissuta per quello che è: i ragazzi scelgono di cambiare il proprio sesso non riconoscendo quello di nascita.

Adriana Miani/S4C

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I am WHO I AM

(by Adriana Miani/S4C)

At 3 years old, Luca started to show behaviours labelled as “feminine”.

AdrianaMiani2021_IosonoIO_717_He refused to play with toys or to wear clothes that were “strictly masculine”, a discomfort that often led to hysterical episodes. His body didn’t match the identity he recognized as his own, on the contrary, it felt like a burden to him.

He felt trapped in something which didn’t belong to him, and it disgusted him. His family realized they weren’t ready norcapable of addressing this delicate and unpredictable moment by themselves, so they contact the S.A.I.F.P. Association, established in order to support those who want to start the journey which will allow them to rectify the gender they were assigned at birth, providing them a guide and assistance.

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From that moment on, the process towards the blockageof the child’s puberty, as well as the onset of masculine traits (which doesn’t have any consequence on the individual), begun.

AdrianaMiani2021_IosonoIO_723_In these kinds of situation, the help and the cooperation of family and friends is vital, even though, sadly, it often can’t be taken for granted. Inthis specific case, the role of his mother has been and will continue to be fundamental in the process of helping Luca to become a woman. His path is already traced and is likely to be hard and tortuous. It’s a physical andpsychological condition which both research and studies still struggle to identify, but it sure leads to the freedom of self-determination.

The story that I decided to share is aimed at putting an end on erroneous judgments regarding the topic.

Avoiding talking about the change in the right terms and aspects leads to taboos, discrimination, and bullying. On the contrary, it is important to talk about it, so that everyone can face the reality as it is: young people choose to change their gender because they do not recognize the one they were assigned at birth as their own.

Adriana Miani/S4C

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