In Siria la musica può cambiare
[english abstract: Pictures of a big charity Jazz Concert in Rome – yesterday, April 30th – for the International Jazz day to remember the Emergency in Syria and what UNICEF does for the children in the area. Click on the images to see the photo gallery of Fabio Murtas/S4C]
Si è tenuto ieri 30 aprile, a Roma, al teatro Argentina un concerto jazz molto speciale.
Un concerto per festeggiare la Giornata Internazionale del Jazz. Ma non solo, ovviamente.
E’ stato un evento, realizzato con il patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco in collaborazione con il Comitato italiano per l’Unicef e con l’hub romano dei Global Shapers del World Economic Forum per favorire la raccolta di fondi a sostegno del programma di aiuti per l’emergenza Siria.
Ospiti straordinari (il quartetto di Stefano Di Battista ma anche Enrico Rava, Gegè Telesforo, Rito Marcotulli, Piero Angela e i nuoi giovani talenti del jazz italiano) per suonare e improvvisare liberamente per sensibilizzare su quanto sta accadendo in Siria.
E’ un modo leggero per ricordare che laggiù, di leggero, non c’è nulla e che tanti bambini – invece di mitra – potrebbero imbracciare degli strumenti musicali.
Quanto mai appropriato lo slogan della serata: in Siria la musica può cambiare.
Ed è vero quanto ha detto il portavoce di UNICEF Italia, tra i crimini di guerra c’è anche il silenzio e l’indifferenza.
Una volta tanto, un silenzio rotto da bella musica.
Antonio Amendola
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