I nostri Mondiali Antirazzisti 2012I nostri Mondiali Antirazzisti 2012

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E anche quest’anno siamo stati invitati alla grande festa sportiva dei Mondiali Antirazzisti UISP

“I Mondiali Antirazzisti sono una manifestazione nata nel 1997 da Progetto Ultrà – UISP Emilia Romagna, in collaborazione con Istoreco (Istituto Storico per la Resistenza) di Reggio Emilia, da un’idea molto semplice, ma dimostratasi poi efficace e vincente: organizzare una vera e propria festa che vedesse il coinvolgimento diretto e la contaminazione fra realtà considerate normalmente contrastanti e contraddittorie, quella dei gruppi ultrà, spesso etichettati come razzisti, e quella delle comunità di immigrati. La formula che ha voluto coniugare calcio non competitivo, tifo e colore sugli spalti, concerti di band musicali eterogenei, in un’esperienza di vita comune in campeggio, è risultata di per sé vincente.

Il successo di quest’evento deriva primariamente dato dal fatto che tutte le persone che sono capitate, per caso o per scelta, ai Mondiali, l’anno successivo tornano portando con sé amici e conoscenti, incuriositi e trascinati dall’entusiasmo dei racconti. Nel corso degli anni, comunque, i Mondiali sono andati via via configurandosi sempre più come un vero e proprio festival multiculturale ed esperienza concreta di lotta contro ogni forma di discriminazione.”

Questo è quanto si legge sul loro sito web e questo è quanto noi volontari di S4C vediamo ogni anno. E, badate bene, lo vediamo crescere….

Da un certo punto di vista i Mondiali Antirazzisti sono una sorta di Woodstock sportiva che ruota attorno a temi sociali, veicolandoli attraverso lo sport non competitivo (calcio, calcetto, volley, softball, etc…. persino le bocce!).

4 giorni intensi e – letteralmente – caldi, trascorsi nel cuore di un Emilia scossa dal terremoto e che sono terminati con un torneo della solidarietà  fra squadre dei Mondiali e alcune società sportive delle zone terremotate. Per la cronaca, il Torno è stato vinto dal  Centro di Accoglienza della Croce Rossa Italiana, alla sua prima partecipazione ai Mondiali Antirazzisti; squadra arrivata il giorno prima alla semifinale e  battuti ai rigori dai Liberi Nantes squadra romana composta interamente da rifugiati e richiedenti asilo.

Raccontare queste storie (anche con foto e video) è importante.

Non solo per rendere giustizia e merito a chi vi partecipa e ai tantissimi volontari che rendono il tutto possibile.

Ma anche per fare rete (scusate il gioco di parole calcistico ma immagino ci stia tutto qui…) e far conoscere le tantissime belle realtà locali di volontariato ed impegno sociale che hanno finalmente occasione di incontrarsi/scontrarsi  e condividere esperienze e best practices.

Questa volta S4C ha raccontato un Emilia scossa dal terremoto che per una volta è stata scossa dai tiri in porta, dalle risate e dalla musica.

Presto torneremo lì con i nostri volontari per continuare a raccontare le tante storie di resistenza umana di una terra che non si arrende.

A noi piace così.

Chiudo ringraziando i tanti amici di S4C Roma, Firenze e Bologna che hanno costituito il nostro Team di raccontastorie e riportando interamente le parole dell’amico Gianluca Di Girolami a proposito dello spirito dei Mondiali Antirazzisti e della partecipazione dei Liberi Nantes. Sono le parole che ci vogliono; è così che deve essere; è così che speriamo resti sempre.

E’ lo sport come deve essere.

“Dopo cinque anni siamo arrivati in finale. 5 partite giocate nella fase a giorni, 4 vittorie e 1 sconfitta, l’ultima, ininfluente ai fini della qualificazione alle fasi finali. Poi 3 partite fino ai quarti, 3 vittorie. Dai quarti rigori (come è tradizione ai Mondiali, per ricordare a tutti che gli eccessi agonistici vanno tenuti a bada). Due serie vinte ed ecco la finale.

Hanno vinto i ragazzi del Balotta Continua 6 a 5. Complimenti, perché hanno tirato un serie di rigori veramente bella. Ma i ragazzi della Liberi Nantes hanno vinto qualcosa di più importante. Hanno vinto, conquistato e fatto proprio lo spirito dei Mondiali. Dopo pochi istanti di delusione (perdere una finale ai rigori fa sempre uno strano effetto…), è cominciata la festa. Sembravamo noi i vincitori. Sotto il palco delle premiazioni c’era un gruppo che ballava, cantava, si abbracciava e quel gruppo eravamo noi.

Difficile da spiegare, ma avessimo vinto sarebbe stato tutto scontato, per certi versi “normale”, ma vedere tutti allegri, soddisfatti e festanti da “sconfitti”, è stato il segno che dopo 5 anni di Mondiali, un pezzo fondamentale dello spirito che li anima da ben 16 anni, ci è entrato dentro.

Siamo nati lì, in quel clima unico fatto di condivisione, solidarietà e rispetto e sabato 7 luglio 2012 crediamo di aver, in parte, ricambiato il regalo che i Mondiali hanno fatto a noi: imparare ad essere felici per il solo fatto di esserci, felici e allegri di immergersi nel gioco, nei suoi schemi antichi, nelle sue continue invenzioni, nella sua straordinaria forza creativa.

Buona estate a tutti.”

 

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E anche quest’anno siamo stati invitati alla grande festa sportiva dei Mondiali Antirazzisti UISP

“I Mondiali Antirazzisti sono una manifestazione nata nel 1997 da Progetto Ultrà – UISP Emilia Romagna, in collaborazione con Istoreco (Istituto Storico per la Resistenza) di Reggio Emilia, da un’idea molto semplice, ma dimostratasi poi efficace e vincente: organizzare una vera e propria festa che vedesse il coinvolgimento diretto e la contaminazione fra realtà considerate normalmente contrastanti e contraddittorie, quella dei gruppi ultrà, spesso etichettati come razzisti, e quella delle comunità di immigrati. La formula che ha voluto coniugare calcio non competitivo, tifo e colore sugli spalti, concerti di band musicali eterogenei, in un’esperienza di vita comune in campeggio, è risultata di per sé vincente.

Il successo di quest’evento deriva primariamente dato dal fatto che tutte le persone che sono capitate, per caso o per scelta, ai Mondiali, l’anno successivo tornano portando con sé amici e conoscenti, incuriositi e trascinati dall’entusiasmo dei racconti. Nel corso degli anni, comunque, i Mondiali sono andati via via configurandosi sempre più come un vero e proprio festival multiculturale ed esperienza concreta di lotta contro ogni forma di discriminazione.”

Questo è quanto si legge sul loro sito web e questo è quanto noi volontari di S4C vediamo ogni anno. E, badate bene, lo vediamo crescere….

Da un certo punto di vista i Mondiali Antirazzisti sono una sorta di Woodstock sportiva che ruota attorno a temi sociali, veicolandoli attraverso lo sport non competitivo (calcio, calcetto, volley, softball, etc…. persino le bocce!).

4 giorni intensi e – letteralmente – caldi, trascorsi nel cuore di un Emilia scossa dal terremoto e che sono terminati con un torneo della solidarietà  fra squadre dei Mondiali e alcune società sportive delle zone terremotate. Per la cronaca, il Torno è stato vinto dal  Centro di Accoglienza della Croce Rossa Italiana, alla sua prima partecipazione ai Mondiali Antirazzisti; squadra arrivata il giorno prima alla semifinale e  battuti ai rigori dai Liberi Nantes squadra romana composta interamente da rifugiati e richiedenti asilo.

Raccontare queste storie (anche con foto e video) è importante.

Non solo per rendere giustizia e merito a chi vi partecipa e ai tantissimi volontari che rendono il tutto possibile.

Ma anche per fare rete (scusate il gioco di parole calcistico ma immagino ci stia tutto qui…) e far conoscere le tantissime belle realtà locali di volontariato ed impegno sociale che hanno finalmente occasione di incontrarsi/scontrarsi  e condividere esperienze e best practices.

Questa volta S4C ha raccontato un Emilia scossa dal terremoto che per una volta è stata scossa dai tiri in porta, dalle risate e dalla musica.

Presto torneremo lì con i nostri volontari per continuare a raccontare le tante storie di resistenza umana di una terra che non si arrende.

A noi piace così.

Chiudo ringraziando i tanti amici di S4C Roma, Firenze e Bologna che hanno costituito il nostro Team di raccontastorie e riportando interamente le parole dell’amico Gianluca Di Girolami a proposito dello spirito dei Mondiali Antirazzisti e della partecipazione dei Liberi Nantes. Sono le parole che ci vogliono; è così che deve essere; è così che speriamo resti sempre.

E’ lo sport come deve essere.

“Dopo cinque anni siamo arrivati in finale. 5 partite giocate nella fase a giorni, 4 vittorie e 1 sconfitta, l’ultima, ininfluente ai fini della qualificazione alle fasi finali. Poi 3 partite fino ai quarti, 3 vittorie. Dai quarti rigori (come è tradizione ai Mondiali, per ricordare a tutti che gli eccessi agonistici vanno tenuti a bada). Due serie vinte ed ecco la finale.

Hanno vinto i ragazzi del Balotta Continua 6 a 5. Complimenti, perché hanno tirato un serie di rigori veramente bella. Ma i ragazzi della Liberi Nantes hanno vinto qualcosa di più importante. Hanno vinto, conquistato e fatto proprio lo spirito dei Mondiali. Dopo pochi istanti di delusione (perdere una finale ai rigori fa sempre uno strano effetto…), è cominciata la festa. Sembravamo noi i vincitori. Sotto il palco delle premiazioni c’era un gruppo che ballava, cantava, si abbracciava e quel gruppo eravamo noi.

Difficile da spiegare, ma avessimo vinto sarebbe stato tutto scontato, per certi versi “normale”, ma vedere tutti allegri, soddisfatti e festanti da “sconfitti”, è stato il segno che dopo 5 anni di Mondiali, un pezzo fondamentale dello spirito che li anima da ben 16 anni, ci è entrato dentro.

Siamo nati lì, in quel clima unico fatto di condivisione, solidarietà e rispetto e sabato 7 luglio 2012 crediamo di aver, in parte, ricambiato il regalo che i Mondiali hanno fatto a noi: imparare ad essere felici per il solo fatto di esserci, felici e allegri di immergersi nel gioco, nei suoi schemi antichi, nelle sue continue invenzioni, nella sua straordinaria forza creativa.

Buona estate a tutti.”

 

 




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