GOLIBAR: LA CANCELLAZIONE DEI POVERI INDIANI

(testo e foto di Manlio Masucci)

Golibar è uno slum di Mumbai che, oramai da un anno a questa parte, è diventato un vero campo di battaglia. Una battaglia dei poveri che si rifiutano di arrendersi per continuare la loro lotta per la sopravvivenza contro il potere dell’amministrazione dallo Stato, della polizia, ma soprattutto della potente lobby dei costruttori.

Per i principali media, nel frattempo, la parola sviluppo ha cambiato significato:  da “cancellazione della povertà” a “cancellazione dei poveri”.

I residenti di Golibar sostengono che sono illegalmente espulsi dalle loro terre dove hanno vissuto per decenni. Delle 10.000 famiglie che hanno lasciato Golibar, solo 520 sono state riabilitate in edifici costruiti illegalmente su terreni appartenenti alla Indian Air Force che ha citato in giudizio l’Autorità per lo sviluppo MHADA.

 

Tuttavia, le ruspe sono già arrivate accompagnate da furgoni pieni di poliziotti, i residenti sono stati arrestati, le case sono state distrutte e centinaia di disperati sono stati aggiunti ai milioni di senzatetto che popolano Mumbai. A seguito di uno sciopero della fame durato 9 giorni della 57enne attivista, Medha Patkar, il governo ha deciso di istituire un comitato.

La storia di Golibar ci parla della condizione dei poveri e dell’emergenza abitativa in una delle più grandi megalopoli del mondo. L’Asia non è un continente dall’alta densità urbana ma questo trend sarà invertito nei prossimi anni: attualmente solo il 40% della popolazione si concentra nei centri urbani ma nel 2050 tale percentuale è destinata a salire al 63%.

Mumbai è la seconda città più popolosa al mondo con circa 14 milioni di abitanti (oltre 21 milioni comprendendo l’area metropolitana). Il suo sviluppo appare inarrestabile e le battaglie per l’acquisizione di lotti dove far sorgere il prossimo grattacielo o centro commerciale finiscono spesso in tribunale con accuse di corruzione. Ma è soprattutto la mancanza di un vero piano regolatore a destare l’attenzione favorendo una crescita abnorme della città. Nella corsa alla cementificazione non si guarda in faccia a nessuno.

Il 55% della popolazione di Mumbai, la città più ricca dell’India, vive negli slums che coprono appena il 6% della superficie cittadina. Il tasso di crescita degli slums è inoltre superiore a quello del tessuto urbano. Povertà, malnutrizione, malattie e immondizia: sono queste le principali caratteristiche di assemblati abitativi che di umano non hanno veramente nulla ma che per alcuni rappresentano l’unica possibilità di sopravvivenza.

Manlio Masucci




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