EXEX
[english version below]
Testo e foto: Angelo Andreoni
“Nel periodo 2011-2015 il fabbisogno medio annuo dell’Italia di nuovi lavoratori stranieri dovrebbe essere pari a circa 100.000 unità, mentre nel periodo 2016-2020 dovrebbe portarsi a circa 260.000″ [Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali / Rapporto 2011]
Nel 1990, la “legge Martelli”, tentava di regolamentare i flussi d’ingresso nel nostro paese; un anno dopo, l’Italia dovrà confrontarsi con il primo caso di immigrazione di massa.
Sebbene la maggior parte di immigrati, in quegli anni, provenisse dalle coste dell’Albania, riempiendo quotidianamente le pagine di cronaca come avvenne nella primavera/estate del 2011; dall’Africa subsahariana e con le modalità più disparate, raggiungevano le città del nord piccoli gruppi di persone in fuga da una condizione più incline a definire ciò che erano stati, piuttosto che affermare l’identità e lo status di quel momento.
Erano ex commercianti, ex pescatori, ex infermieri, ex calciatori; in cerca di un Eldorado che forse vedevano troppo luminoso.
Oggi, in una piccola azienda metalmeccanica della bergamasca, il 60% delle maestranze è composto da quegli ex.
Malvins venne assunto proprio in quei mesi del 1991, l’azienda, che non riusciva a reperire giovani italiani a cui insegnare il mestiere, decise di assumere la prima persona che avesse bussato in cerca di occupazione. Dopo vent’anni, quel ragazzo, oggi quarantacinquenne, occupa un ruolo di responsabilità all’interno dell’azienda e percepisce, come i suoi colleghi uno stipendio superiore alla media nazionale di quasi il 20%.
Sebbene molti siano in Italia da oltre un decennio, il lavoro rappresenta la sola occasione di relazione e integrazione con la comunità di cui fanno parte; sono i loro figli, nati nel nostro Paese, che frequentando asili e scuole “obbligano” i genitori al confronto, alla partecipazione alle attività proposte dalla scuola.
Paradossalmente, oggi che hanno un identità professionale e potrebbero affermare ciò che sono, per molti restano ex-clandestini.
Dati relativi agli stranieri regolari residenti in Italia
L’Italia è il terzo Paese europeo per numero assoluto di stranieri residenti, dopo Germania e
Spagna, tuttavia undicesimo in termini percentuali.
500.000 numero di stranieri residenti in Italia nel 1991
4.563.000 numero di stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011
7,5 percentuale totale della popolazione
10 percentuale di stranieri che sono lavoratori dipendenti
3,5 percentuale di stranieri imprenditori
11 percentuale di PIL prodotto
7.000.000.000 euro risorse annue fornite all’INPS
12.000 euro retribuzione media annua
4.000 euro contribuzione media
10.000.000.000 euro spese per servizi erogati in favore dei cittadini stranieri
11.000.000.000 euro entrate assicurate dagli stranieri
70 italiani che ogni giorno si sposano con cittadini stranieri
173 immigrati che quotidianamente acquisiscono la cittadinanza italiana
211 bambini che nascono da genitori non italiani
10 percentuale di matrimoni misti
20 percentuale di stranieri residenti in Lombardia
4.298 stranieri respinti alle frontiere nel 2009
14.063 rimpatri forzati nel 2009
34.462 irregolari che non hanno rispettato l’ordine di espatrio
10.913 persone presenti nei Cie
fonti: dati ISTAT relativi al 1° gennaio 2011
20° rapporto della Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
————
EX
(text and photos by Angelo Andreoni)
Throughout 2011-2015 the Italy average annual requirements of new foreign workers would be about 100thousand unities, while throughout 2016-2020 it would probably raise to 260thousand. [Ministry of Employment and Social Politics/ 2011 Annual Report ]
In 1990, “Martelli law” tried to order the admission streams in our country. The next year, Italy had to face first event of mass immigration.
Although those years most immigrants came from Albania’s coasts, filling daily news like nowadays; from sub-Saharan Africa, and in most varied ways, little groups reached north towns. They were escaping from a condition more inclined to define what they have been rather than to affirm their identity and status at that time.
They were ex dealers, ex fishers, ex nurses, ex soccer players, in search for an Eldorado they saw too much bright.
Today, in a little engineering industry in Bergamo district, 60% of workers is made up from those Ex. Malvins was employed just in those months in 1991. The company wasn’t able to gather young Italian men to whom teach the activity, so it chose to employ the first person knocking in search for job.
Twenty years later, that boy, now forty-five years old, holds a responsibility role inside the company and, like his colleagues, he receives a wage 20% superior to domestic average.
Although many of them have been in Italy since more than a decade, to the most work represents the only chance to connect and integrate with the community they now belong. Their children, born in our country, attending school and kindergarten, are the ones that “force” their parents to compare and to be involved in the school suggested activities
In a paradoxical way, today though they have a professional identity and could assert themselves, for most people they still are ex clandestine.
Angelo Andreoni/S4C
—-
Data concerning regular foreigners resident in Italy
Italy is third European country for absolute number of foreigner residents, after Germany and Spain, but eleventh in percentage terms
500,000 foreigners resident in Italy in 1991
4,563,000 foreigners resident in Italy on January 1st, 2011
7.5 total percentage of population
10 percentage of foreigner employees
3.5 percentage of foreigner businessmen
11 percentage of produced PIL
7,000,000,000 euro of annual resources provided to INPS
12,000 euro of annual average salary
4,000 euro of average wage
10,000,000,000 euro of expenses for supplied services to foreigner dwellers
11,000,000,000 euro of guaranteed revenues by foreigners
70 Italians going married every day with foreigner dwellers
173 immigrants every day taking Italian citizenship
211 children borne from non-Italian people
10 percentage of mixed wedding
20 percentage of foreigners living in Lombardy
4,298 foreigners driven back from border in 2009
14,063 forced repatriations in 2009
34,462 illegal people don’t respect expatriation order
10,913 people present in CIE
Source: ISTAT data related January 1st, 2011
20° report by Italian Caritas and Migrantes Foundation”
Dati relativi agli stranieri regolari residenti in Italia
L’Italia è il terzo Paese europeo per numero assoluto di stranieri residenti, dopo Germania e
Spagna, tuttavia undicesimo in termini percentuali.
500.000 numero di stranieri residenti in Italia nel 1991
4.563.000 numero di stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011
7,5 percentuale totale della popolazione
10 percentuale di stranieri che sono lavoratori dipendenti
3,5 percentuale di stranieri imprenditori
11 percentuale di PIL prodotto
7.000.000.000 euro risorse annue fornite all’INPS
12.000 euro retribuzione media annua
4.000 euro contribuzione media
10.000.000.000 euro spese per servizi erogati in favore dei cittadini stranieri
11.000.000.000 euro entrate assicurate dagli stranieri
70 italiani che ogni giorno si sposano con cittadini stranieri
173 immigrati che quotidianamente acquisiscono la cittadinanza italiana
211 bambini che nascono da genitori non italiani
10 percentuale di matrimoni misti
20 percentuale di stranieri residenti in Lombardia
4.298 stranieri respinti alle frontiere nel 2009
14.063 rimpatri forzati nel 2009
34.462 irregolari che non hanno rispettato l’ordine di espatrio
10.913 persone presenti nei Cie
fonti: dati ISTAT relativi al 1° gennaio 2011
20° rapporto della Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
[english version below]
Testo e foto: Angelo Andreoni
“Nel periodo 2011-2015 il fabbisogno medio annuo dell’Italia di nuovi lavoratori stranieri dovrebbe essere pari a circa 100.000 unità, mentre nel periodo 2016-2020 dovrebbe portarsi a circa 260.000″ [Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali / Rapporto 2011]
Nel 1990, la “legge Martelli”, tentava di regolamen
tare i flussi d’ingresso nel nostro paese; un anno dopo, l’Italia dovrà confrontarsi con il primo caso di immigrazione di massa.
Sebbene la maggior parte di immigrati, in quegli anni, provenisse dalle coste dell’Albania, riempiendo quotidianamente le pagine di cronaca come avvenne nella primavera/estate del 2011; dall’Africa subsahariana e con le modalità più disparate, raggiungevano le città del nord piccoli gruppi di persone in fuga da una condizione più incline a definire ciò che erano stati, piuttosto che affermare l’identità e lo status di quel momento.
Erano ex commercianti, ex pescatori, ex infermieri, ex calciatori; in cerca di un Eldorado che forse vedevano troppo luminoso.
Oggi, in una piccola azienda metalmeccanica della bergamasca, il 60% delle maestranze è composto da quegli ex.
Malvins venne assunto proprio in quei mesi del 1991, l’azienda, che non riusciva a reperire giovani italiani a cui insegnare il mestiere, decise di assumere la prima persona che avesse bussato in cerca di occupazione. Dopo vent’anni, quel ragazzo, oggi quarantacinquenne, occupa un ruolo di responsabilità all’interno dell’azienda e percepisce, come i suoi colleghi uno stipendio superiore alla media nazionale di quasi il 20%.
Sebbene molti siano in Italia da oltre un decennio, il lavoro rappresenta la sola occasione di relazione e integrazione con la comunità di cui fanno parte; sono i loro figli, nati nel nostro Paese, che frequentando asili e scuole “obbligano” i genitori al confronto, alla partecipazione alle attività proposte dalla scuola.
Paradossalmente, oggi che hanno un identità professionale e potrebbero affermare ciò che sono, per molti restano ex-clandestini.
Dati relativi agli stranieri regolari residenti in Italia
L’Italia è il terzo Paese europeo per numero assoluto di stranieri residenti, dopo Germania e
Spagna, tuttavia undicesimo in termini percentuali.
500.000 numero di stranieri residenti in Italia nel 1991
4.563.000 numero di stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011
7,5 percentuale totale della popolazione
10 percentuale di stranieri che sono lavoratori dipendenti
3,5 percentuale di stranieri imprenditori
11 percentuale di PIL prodotto
7.000.000.000 euro risorse annue fornite all’INPS
12.000 euro retribuzione media annua
4.000 euro contribuzione media
10.000.000.000 euro spese per servizi erogati in favore dei cittadini stranieri
11.000.000.000 euro entrate assicurate dagli stranieri
70 italiani che ogni giorno si sposano con cittadini stranieri
173 immigrati che quotidianamente acquisiscono la cittadinanza italiana
211 bambini che nascono da genitori non italiani
10 percentuale di matrimoni misti
20 percentuale di stranieri residenti in Lombardia
4.298 stranieri respinti alle frontiere nel 2009
14.063 rimpatri forzati nel 2009
34.462 irregolari che non hanno rispettato l’ordine di espatrio
10.913 persone presenti nei Cie
fonti: dati ISTAT relativi al 1° gennaio 2011
20° rapporto della Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
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[iframe http://www.s4c.it/slides/ex 100% 800px]
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(text and photos by Angelo Andreoni)
Throughout 2011-2015 the Italy average annual requirements of new foreign workers would be about 100thousand unities, while throughout 2016-2020 it would probably raise to 260thousand. [Ministry of Employment and Social Politics/ 2011 Annual Report ]
In 1990, “Martelli law” tried to order the admission streams in our country. The next year, Italy had to face first event of mass immigration.
Although those years most immigrants came from Albania’s coasts, filling daily news like nowadays; from sub-Saharan Africa, and in most varied ways, little groups reached north towns. They were escaping from a condition more inclined to define what they have been rather than to affirm their identity and status at that time.
They were ex dealers, ex fishers, ex nurses, ex soccer players, in search for an Eldorado they saw too much bright.
Today, in a little engineering industry in Bergamo district, 60% of workers is made up from those Ex. Malvins was employed just in those months in 1991. The company wasn’t able to gather young Italian men to whom teach the activity, so it chose to employ the first person knocking in search for job.
Twenty years later, that boy, now forty-five years old, holds a responsibility role inside the company and, like his colleagues, he receives a wage 20% superior to domestic average.
Although many of them have been in Italy since more than a decade, to the most work represents the only chance to connect and integrate with the community they now belong. Their children, born in our country, attending school and kindergarten, are the ones that “force” their parents to compare and to be involved in the school suggested activities
In a paradoxical way, today though they have a professional identity and could assert themselves, for most people they still are ex clandestine.
Angelo Andreoni/S4C
—-
Data concerning regular foreigners resident in Italy
Italy is third European country for absolute number of foreigner residents, after Germany and Spain, but eleventh in percentage terms
500,000 foreigners resident in Italy in 1991
4,563,000 foreigners resident in Italy on January 1st, 2011
7.5 total percentage of population
10 percentage of foreigner employees
3.5 percentage of foreigner businessmen
11 percentage of produced PIL
7,000,000,000 euro of annual resources provided to INPS
12,000 euro of annual average salary
4,000 euro of average wage
10,000,000,000 euro of expenses for supplied services to foreigner dwellers
11,000,000,000 euro of guaranteed revenues by foreigners
70 Italians going married every day with foreigner dwellers
173 immigrants every day taking Italian citizenship
211 children borne from non-Italian people
10 percentage of mixed wedding
20 percentage of foreigners living in Lombardy
4,298 foreigners driven back from border in 2009
14,063 forced repatriations in 2009
34,462 illegal people don’t respect expatriation order
10,913 people present in CIE
Source: ISTAT data related January 1st, 2011
20° report by Italian Caritas and Migrantes Foundation”
Dati relativi agli stranieri regolari residenti in Italia
L’Italia è il terzo Paese europeo per numero assoluto di stranieri residenti, dopo Germania e
Spagna, tuttavia undicesimo in termini percentuali.
500.000 numero di stranieri residenti in Italia nel 1991
4.563.000 numero di stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011
7,5 percentuale totale della popolazione
10 percentuale di stranieri che sono lavoratori dipendenti
3,5 percentuale di stranieri imprenditori
11 percentuale di PIL prodotto
7.000.000.000 euro risorse annue fornite all’INPS
12.000 euro retribuzione media annua
4.000 euro contribuzione media
10.000.000.000 euro spese per servizi erogati in favore dei cittadini stranieri
11.000.000.000 euro entrate assicurate dagli stranieri
70 italiani che ogni giorno si sposano con cittadini stranieri
173 immigrati che quotidianamente acquisiscono la cittadinanza italiana
211 bambini che nascono da genitori non italiani
10 percentuale di matrimoni misti
20 percentuale di stranieri residenti in Lombardia
4.298 stranieri respinti alle frontiere nel 2009
14.063 rimpatri forzati nel 2009
34.462 irregolari che non hanno rispettato l’ordine di espatrio
10.913 persone presenti nei Cie
fonti: dati ISTAT relativi al 1° gennaio 2011
20° rapporto della Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
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