BASANT, il Festival degli Aquiloni: un volo nella cultura del PakistanBASANT, il Festival degli Aquiloni: un volo nella cultura del Pakistan
(testo: Stefano Romano/ foto: Stefano Romano, Angela Vicino, Giulia Leporatti)
Domenica 6 Maggio i giardini dell’Ambasciata del Pakistan a Roma hanno ospitato per il terzo anno consecutivo il Basant Festival, la tradizionale festa degli aquiloni che segna l’inizio della primavera. Nonostante il tempo inclemente abbia flagellato con la pioggia per l’intero giorno, la cortesia dello Staff e la splendida accoglienza dell’Ambasciatrice Mrs. Tehmina Janjua, perfetta padrona di casa, hanno reso la giornata indimenticabile.
Questo evento nasce con l’intenzione di mostrare la bellezza della cultura pakistana, ed è perciò rivolto all’intera diplomazia romana quanto alla gente comune, italiana e non, che accorre da ogni parte d’Italia per assistere alla lotta degli aquiloni, degustare i piatti tipici della cucina locale (samosa, puriya, chiken tandoori e biryani), ammirare gli abiti tradizionali, i gioielli e l’arte, per l’occasione erano in mostra opere di calligrafia araba e quadri di una pittrice pakistana che vive a Roma. Presenti anche stand dove si praticava l’henne – la pittura decorativa su mani e braccia; e stand di informazione medico-chirurgica. Il tutto con il sottofondo martellante della musica che ha scaldato gli animi degli uomini e coinvolto le ospiti italiane in danze sul manto erboso.
Il Festival riprende la tradizionale celebrazione della primavera conosciuta con il nome di ‘Jashn-e-baharaan’ in hurdu. È una festa che in Pakistan dura diversi giorni, ed è diventata una delle principali attrazioni in Lahore. Si festeggia anche in altre città, come Gujranwala, Karachi, Jhelum, Kasur e Islamabad, però è Lahore che attira turisti da tutto il mondo per partecipare ad un vero e proprio combattimento tra gli aquiloni, il cui fine è recidere la corda dell’aquilone avversario. Al punto che negli anni recenti si è dovuto arginare il fenomeno di corde proibite (in metallo) le quali hanno provocato delle vittime: pertanto si arrivò nel 2005 ad un divieto della manifestazione in Pakistan, subito poi abolito dopo una violenta protesta fuori la Suprema Corte pakistana.
Niente di tutto questo in Italia. Si è voluto ricreare quell’atmosfera di festa nei giardini dell’Ambasciata pakistana a Roma; ed è nelle parole dell’Ambasciatrice che si trova il significato di questo evento. “Il Basant nasce con l’intento di condividere la cultura pakistana, attraverso i suoi colori, cibi e musiche. E negli aquiloni, assemblati e giunti dal Pakistan, è veicolato il messaggio di felicità e uguaglianza – sono gli stessi nei villaggi più poveri come nei centri più abbienti – che segna l’inizio della primavera.” I bambini diventano dunque un momento fondamentale di questa ricorrenza: il loro giocare con gli aquiloni, al di là delle sfida, si sublima in un desiderio di felicità e libertà.
Tutto ciò attira molta gente nei prati dell’Ambasciata. Questo anno il discorso inaugurale è stato tenuto dalla Sig. Isabella Rauti, Consigliere Segretario del Comune di Roma; e tra i volti noti spiccava il regista Pupi Avati, anche lui con gli occhi rivolti al cielo.
Purtroppo il tempo è stato poco magnanimo. Ma forse, per concludere, è proprio nella pioggia che è scesa costante che si cela il senso di questa splendida giornata. Perché nonostante il temporale, i sorrisi nei volti dei partecipanti non sono mai stati obnubilati. A dimostrazione che gli aquiloni volano prima di tutto dentro di noi, e la primavera è la stagione del cuore di chi ama conoscere le culture altre dalla nostra.
Sperando che il prossimo anno il sole illumini gli aquiloni.(testo: Stefano Romano/ foto: Stefano Romano, Angela Vicino, Giulia Leporatti)
Domenica 6 Maggio i giardini dell’Ambasciata del Pakistan a Roma hanno ospitato per il terzo anno consecutivo il Basant Festival, la tradizionale festa degli aquiloni che segna l’inizio della primavera. Nonostante il tempo inclemente abbia flagellato con la pioggia per l’intero giorno, la cortesia dello Staff e la splendida accoglienza dell’Ambasciatrice Mrs. Tehmina Janjua, perfetta padrona di casa, hanno reso la giornata indimenticabile.
Questo evento nasce con l’intenzione di mostrare la bellezza della cultura pakistana, ed è perciò rivolto all’intera diplomazia romana quanto alla gente comune, italiana e non, che accorre da ogni parte d’Italia per assistere alla lotta degli aquiloni, degustare i piatti tipici della cucina locale (samosa, puriya, chiken tandoori e biryani), ammirare gli abiti tradizionali, i gioielli e l’arte, per l’occasione erano in mostra opere di calligrafia araba e quadri di una pittrice pakistana che vive a Roma. Presenti anche stand dove si praticava l’henne – la pittura decorativa su mani e braccia; e stand di informazione medico-chirurgica. Il tutto con il sottofondo martellante della musica che ha scaldato gli animi degli uomini e coinvolto le ospiti italiane in danze sul manto erboso.
Il Festival riprende la tradizionale celebrazione della primavera conosciuta con il nome di ‘Jashn-e-baharaan’ in hurdu. È una festa che in Pakistan dura diversi giorni, ed è diventata una delle principali attrazioni in Lahore. Si festeggia anche in altre città, come Gujranwala, Karachi, Jhelum, Kasur e Islamabad, però è Lahore che attira turisti da tutto il mondo per partecipare ad un vero e proprio combattimento tra gli aquiloni, il cui fine è recidere la corda dell’aquilone avversario. Al punto che negli anni recenti si è dovuto arginare il fenomeno di corde proibite (in metallo) le quali hanno provocato delle vittime: pertanto si arrivò nel 2005 ad un divieto della manifestazione in Pakistan, subito poi abolito dopo una violenta protesta fuori la Suprema Corte pakistana.
Niente di tutto questo in Italia. Si è voluto ricreare quell’atmosfera di festa nei giardini dell’Ambasciata pakistana a Roma; ed è nelle parole dell’Ambasciatrice che si trova il significato di questo evento. “Il Basant nasce con l’intento di condividere la cultura pakistana, attraverso i suoi colori, cibi e musiche. E negli aquiloni, assemblati e giunti dal Pakistan, è veicolato il messaggio di felicità e uguaglianza – sono gli stessi nei villaggi più poveri come nei centri più abbienti – che segna l’inizio della primavera.” I bambini diventano dunque un momento fondamentale di questa ricorrenza: il loro giocare con gli aquiloni, al di là delle sfida, si sublima in un desiderio di felicità e libertà.
Tutto ciò attira molta gente nei prati dell’Ambasciata. Questo anno il discorso inaugurale è stato tenuto dalla Sig. Isabella Rauti, Consigliere Segretario del Comune di Roma; e tra i volti noti spiccava il regista Pupi Avati, anche lui con gli occhi rivolti al cielo.
Purtroppo il tempo è stato poco magnanimo. Ma forse, per concludere, è proprio nella pioggia che è scesa costante che si cela il senso di questa splendida giornata. Perché nonostante il temporale, i sorrisi nei volti dei partecipanti non sono mai stati obnubilati. A dimostrazione che gli aquiloni volano prima di tutto dentro di noi, e la primavera è la stagione del cuore di chi ama conoscere le culture altre dalla nostra.
Sperando che il prossimo anno il sole illumini gli aquiloni.
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