Burkina Faso-College Valentina Giumelli

La storia di Valentina e di una scuola in Burkina Faso

(Claudio Giumelli)

[Questa è una storia che parte da una tragedia e dal dolore innaturale di genitori che perdono una figlia. Ce la racconta Claudio Giumelli, architetto e storico dell’arte (ha insegnato Storia dell’architettura e Storia e metodologia della critica d’arte).  Claudio coltiva la fotografia con passione, ma non è un professionista, è invece, cosa di cui sente un forte orgoglio, padre di Valentina… E questa è la sua fantastica storia…  AA]

 

Un’iniziativa umanitaria in Burkina Faso

il “Collège Catholique Valentina Giumelli” di Yalgo promuove l’educazione scolastica in memoria della giovane scomparsa l’8 ottobre 2001 nel disastro aereo di Linate

Talora dal terreno arido della tragedia nasce un fiore, il fiore della solidarietà umana e dell’aiuto ai bisognosi e tutto questo ha un nome: Valentina Giumelli, ingegnere delle Telecomunicazioni, deceduta l’8 ottobre 2001 a 26 anni, nel disastro di Linate (Milano), sull’aereo che doveva condurla ad Aalborg , in Danimarca, dove ha sede il centro scientifico della Nokia. Il viaggio costituiva l’esito di un brillante corso di studi svolto presso la facoltà d’Ingegneria dell’Università di Pisa, partner della Nokia in un innovativo progetto sulla telefonia cellulare che la giovane stava portando a compimento.

Undici anni dopo la tragedia dell’aeroporto di Linate “Valentina Giumelli” è il nome di una scuola cattolica finanziata dalla Onlus a lei intitolata, in corso di realizzazione a Yalgo nel Burkina Faso, uno degli stati più poveri dell’Africa nel quale l’aspettativa di vita supera appena i 50 anni e la mortalità entro i primi 15 anni tocca il 50%. Yalgo è un grosso comune di 32.000 abitanti della Provincia di Namentenga, una delle 45 in cui è suddiviso il Burkina, dista 200 km dalla capitale, Ougadougou, in direzione nord.

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Il suo territorio con gli altri dieci villaggi dipendenti  è stato affidato due anni fa dal vescovo di Kaya, diocesi nella quale ricade Yalgo, all’abbé Clément Banaba per crearvi una parrocchia cristiana e strutture materiali a beneficio della popolazione, alle quali ora si è aggiunto il “Collége Valentina Giumelli”. Ad oggi sono state realizzate le scuole elementari, un centro nutrizionale per i neonati e un dispensario farmaceutico.

Un breve passo indietro ora. Alla morte della giovane, i genitori Serena e Claudio Giumelli hanno costituito  l’associazione “per Valentina Onlus”, che ha per scopo iniziative umanitarie, delle quali il “Collège” rappresenta l’oneroso impegno in atto. “Collège” in francese, lingua ufficiale del Burkina, sta a significare una scuola che corrisponde alle medie inferiori italiane e che allo stato attuale si compone di 4 aule, dei servizi igienici  e di un pozzo per attingere l’acqua, struttura essenziale e preventiva di ogni realizzazione in loco. Con l’anno scolastico in corso ha preso avvio la prima classe di 18 alunni, 10 maschi e 8 femmine.

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L’inaugurazione del “Collége” si è tenuta il 1° dicembre scorso, tuttavia i lavori proseguiranno durante tutto il 2013 per completare il progetto che comprende altre quattro aule, l’amministrazione e una mensa con cucina, secondo una concezione dell’edificio scolastico policentrica, con i corpi di fabbrica disposti intorno ad uno spiazzo centrale destinato alle attrezzature sportive. Diversamente dalle case, se tali si possono definire, fatte di fango essiccato e coperte di paglia, le aule sono costruite a struttura portante di cemento armato e blocchi prefabbricati; il tetto è a capriate di ferro con manto di lamiera.

Chi scrive è giunto nel Burkina Faso il 26 novembre scorso, accolto dall’abbé Clément all’aeroporto di Ouagadougou, capitale dello stato. Primo impegno giunto a Yalgo la visita alle quattro aule frattanto costruite, raggiungibili da un sentiero sterrato che muove dalla grande strada asfaltata diretta in Nigeria, e che mette in un’area terrosa qua e là inverdita da cespugli e scarsi arbusti. Un orizzonte profilato di rade colline alte poche centinaia di metri, dominato dal colore ocra del terreno e da sabbia e polvere ovunque diffuse, costituisce il contesto visivo immutabile di chi volge lo sguardo intorno a sé.

Al momento della visita l’esterno del corpo di fabbrica presentava la grezza struttura cementizia a faccia vista, ugualmente disadorno era lo spiazzo antistante, ancora ingombro di detriti; le aule invece erano dotate di banchi e lavagne: arredi indispensabili per dar corso alle lezioni. Nei tre giorni seguenti con l’impiego di più operai i lavori hanno assunto un ritmo incalzante. La finitura ha mutato il volto del fabbricato che intonacato e tinteggiato ha preso all’esterno un bel colore rosso ocra, ugualmente rinnovate le pareti interne delle aule dipinte di giallo e gli infissi di grigio perla. Il rosso è il colore che l’Harmattan, il polveroso vento del deserto del Sahara, deposita su case e strade nei mesi che precedono il Natale, tanto intenso da impedire la vista del sole.

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Ad una tale tonalità è giocoforza conformare ogni manufatto artificiale che pertanto non mostra alcuna differenza con l’ambiente naturale. Già il 29 novembre l’insieme aveva assunto un’immagine conforme alla funzione ospitata e il bruco multicolore campeggiava sulla parete di testa delle aule. E’ questa una particolarità da evidenziare convenientemente per il suo significato: il bruco che orna il muro frontale come insegna della scuola, insieme ad un tondo che ne reca l’intestazione, visibile da lontano nel cielo azzurro africano, è una creazione di Valentina, frutto delle sue doti artistiche, ricavato da un collage di carte colorate, tecnica di cui la giovane era esperta.

La cerimonia d’inaugurazione si è svolta il 1° dicembre 2012 alla presenza di tanta gente che vestita degli abiti locali ha costituito una specie di multicolore arcobaleno e delle autorità civili e religiose che hanno conferito all’evento alto significato sociale. Ripulito e delimitato da pietre colorate di bianco il sentiero sterrato, ornata di nastri e palloncini la scuola, il bruco circondato di decori a forma di stella, tutto aveva l’abito della festa.

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Le autorità locali si sono disposte nel porticato della scuola e dallo spiazzo sterrato antistante hanno pronunciato discorsi improntati a gratitudine per la realizzazione del “Collège”: dal prefetto, una signora corpulenta dall’aria severa, al sindaco, al capo villaggio, al questore, all’abbé Clement e a un alto prelato in rappresentanza del vescovo della diocesi, infine hanno preso la parola la direttrice della scuola e un giovane allievo a nome della classe. Ai discorsi si sono alternati vivaci intermezzi musicali segnati dal ritmo caldo delle percussioni e da canti corali.

Le prime quattro aule e i servizi igienici sono stati finanziati dalla Onlus “per Valentina” con 13.000 € ai quali si sono aggiunti 1.500 € elargiti dal Rotary Club di Carrara e Massa e dal Gruppo consorti dello stesso; per completare il “Collège” dovranno essere costruiti altri edifici per un importo complessivo che ammonta a 70.000 €. E’ dunque gravoso l’impegno assunto dalla Onlus “per Valentina”, che auspica di associare privati e istituzioni per completare la scuola entro il presente anno. Soggetti questi che possono concorrere con l’erogazione del 5 per mille oppure tramite bonifico intestato all’associazione identificata dall’IBAN sotto riportato.

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Il “Collège” garantirà l’istruzione dei giovani “burkinabé” di Yalgo e la conquista di forme civili di vita ora ai più negate. Ma sarà provvido soprattutto per le ragazze, che già in numero pressoché paritario a quello dei maschi, formano la prima classe media. Ragazze alle quali, come precisa l’abbé Clement, è affidato il futuro in termini di sviluppo culturale e sociale non solo del Burkina Faso ma dell’Africa intera.

Per Valentina Onlus : IBAN   IT96 P061 1013 6030 0002 1040 780 / codice Fiscale  92021440455

 

 




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