DONNE IN TEMPI DI CRISI (MANUELA)DONNE IN TEMPI DI CRISI (MANUELA)

8 marzo 2012, festa della Donna. Anzi, facendo il verso ad una vignetta che circola tanto su Facebook ultimamente…. 8 marzo è un’interruzione momentanea della continua Festa dell’Uomo.

Negli ultimi due anni abbiamo sempre voluto ricordare una delle maggiori fotografe della storia, Tina Modotti. Quest’anno, oltre a farlo ovviamente, abbiamo deciso di presentare il primo di una serie di personaggi femminili. La prima di una serie di Donne al tempo della Crisi.

L’idea è venuta incontrando una giovanissima fotografa siciliana, Ornella Mazzola, che si sta da tempo cimentando con l’approfondimento di figure femminili. E oggi ci presenta, appunto, Manuela.

E’ un primo ritratto. Ne seguiranno altri e siete tutti chiamati a raccogliere l’invito. Perchè, parafrasando ciò che scrive Ornella, se piove o c’è vento…noi continuiamo a raccontare piccole grandi storie. Sono tutte  importanti.

Antonio Amendola/S4C

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DONNE IN TEMPI DI CRISI (MANUELA)

(testo e foto di Ornella Mazzola)

Se piove o c’è il sole, le donne continuano a sorridere, ricordatelo”.

Manuela ha poco più di trent’anni, ed è stata già tante di quelle volte sotto la pioggia battente, che il sole lo vede dappertutto.

(ph: Ornella Mazzola)

Vive in una scatoletta, un container quattro per quattro dalle pareti di pasta frolla, sperduto nella periferia annebbiata di Lecco.

Tra le roulotte ammassate e i container nel Camping di Garlate, si ha l’impressione di entrare in un luogo sospeso nel nulla.

Dopo questo c’è il marciapiede”, sussurra Manuela con un sorriso.

La sua è la storia di una donna alta, spessa e delicata, una donna che cammina in punta di piedi, ma che lascia la sua traccia.

(ph: Ornella Mazzola)

“Anima fragile” è la colonna sonora della sua vita, Vasco la fa sorridere, “perchè è un uomo che ha vissuto intensamente, perché ha quella voce lì”.

Qualche anno fa un giudice ha stabilito, in accordo con lei, che i suoi due figli avrebbero avuto bisogno di una vita normale: Manuela, dopo anni vissuti con loro tra case-famiglia e assistenti sociali, fuggendo via da un marito turbolento sposato troppo presto, ha accettato la decisione più dolorosa per una madre, l’affidamento “temporaneo” dei suoi bambini.

Quella sentenza è stata come un’ intensa scossa di terremoto, ma da allora ha cominciato a lottare, come in questi casi solo le donne sanno fare.
Manuela vorrebbe riavere i suoi bambini con sé, in una casa vera fatta di mattoni, con un lavoro vero fatto di dignità.
Non si è persa d’animo, ha conseguito un attestato per assistenza agli anziani, lavora quanto può, perché non tutti si fidano del suo aspetto. Chiede da tempo, senza esito positivo, una casa popolare al Comune di Lecco, perché con un tetto sopra la testa, è più facile ricominciare.
Manuela vive ogni momento con intensità, aspira la sua sigaretta, lascia cadere la cenere come se non importasse, questo è il suo unico momento di quiete.
Condivide il piccolo spazio, dove al massimo ci si sta stretti in due, con un uomo dall’animo gentile, scampato anche lui agli sgambetti della vita. Riescono a incastrarsi come due contorsionisti.
La loro è una storia d’amore e di complicità, una storia in cui ci si sorregge, spesso senza dirselo.
Nel tempo libero passeggiando nel pallido centro commerciale di Lecco, tra un solo caffè e le mille sigarette, si sogna e si desidera affacciati alle vetrine.
Gli occhi di Manuela mostrano la speranza che un giorno lei vivrà di nuovo con i suoi bambini. Intanto ce la sta mettendo tutta.

Ornella Mazzola

 

[iframe http://www.s4c.it/slides/manuela 100% 800px]

8 marzo 2012, festa della Donna. Anzi, facendo il verso ad una vignetta che circola tanto su Facebook ultimamente…. 8 marzo è un’interruzione momentanea della continua Festa dell’Uomo.

Negli ultimi due anni abbiamo sempre voluto ricordare una delle maggiori fotografe della storia, Tina Modotti. Quest’anno, oltre a farlo ovviamente, abbiamo deciso di presentare il primo di una serie di personaggi femminili. La prima di una serie di Donne al tempo della Crisi.

L’idea è venuta incontrando una giovanissima fotografa siciliana, Ornella Mazzola, che si sta da tempo cimentando con l’approfondimento di figure femminili. E oggi ci presenta, appunto, Manuela.

E’ un primo ritratto. Ne seguiranno altri e siete tutti chiamati a raccogliere l’invito. Perchè, parafrasando ciò che scrive Ornella, se piove o c’è vento…noi continuiamo a raccontare piccole grandi storie. Sono tutte  importanti.

Antonio Amendola/S4C

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DONNE IN TEMPI DI CRISI (MANUELA)

(testo e foto di Ornella Mazzola)

Se piove o c’è il sole, le donne continuano a sorridere, ricordatelo”.

Manuela ha poco più di trent’anni, ed è stata già tante di quelle volte sotto la pioggia battente, che il sole lo vede dappertutto.

(ph: Ornella Mazzola)

Vive in una scatoletta, un container quattro per quattro dalle pareti di pasta frolla, sperduto nella periferia annebbiata di Lecco.

Tra le roulotte ammassate e i container nel Camping di Garlate, si ha l’impressione di entrare in un luogo sospeso nel nulla.

Dopo questo c’è il marciapiede”, sussurra Manuela con un sorriso.

La sua è la storia di una donna alta, spessa e delicata, una donna che cammina in punta di piedi, ma che lascia la sua traccia.

(ph: Ornella Mazzola)

“Anima fragile” è la colonna sonora della sua vita, Vasco la fa sorridere, “perchè è un uomo che ha vissuto intensamente, perché ha quella voce lì”.

Qualche anno fa un giudice ha stabilito, in accordo con lei, che i suoi due figli avrebbero avuto bisogno di una vita normale: Manuela, dopo anni vissuti con loro tra case-famiglia e assistenti sociali, fuggendo via da un marito turbolento sposato troppo presto, ha accettato la decisione più dolorosa per una madre, l’affidamento “temporaneo” dei suoi bambini.

Quella sentenza è stata come un’ intensa scossa di terremoto, ma da allora ha cominciato a lottare, come in questi casi solo le donne sanno fare.
Manuela vorrebbe riavere i suoi bambini con sé, in una casa vera fatta di mattoni, con un lavoro vero fatto di dignità.
Non si è persa d’animo, ha conseguito un attestato per assistenza agli anziani, lavora quanto può, perché non tutti si fidano del suo aspetto. Chiede da tempo, senza esito positivo, una casa popolare al Comune di Lecco, perché con un tetto sopra la testa, è più facile ricominciare.
Manuela vive ogni momento con intensità, aspira la sua sigaretta, lascia cadere la cenere come se non importasse, questo è il suo unico momento di quiete.
Condivide il piccolo spazio, dove al massimo ci si sta stretti in due, con un uomo dall’animo gentile, scampato anche lui agli sgambetti della vita. Riescono a incastrarsi come due contorsionisti.
La loro è una storia d’amore e di complicità, una storia in cui ci si sorregge, spesso senza dirselo.
Nel tempo libero passeggiando nel pallido centro commerciale di Lecco, tra un solo caffè e le mille sigarette, si sogna e si desidera affacciati alle vetrine.
Gli occhi di Manuela mostrano la speranza che un giorno lei vivrà di nuovo con i suoi bambini. Intanto ce la sta mettendo tutta.

Ornella Mazzola

 

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