quadrini_miners_-17

I minatori del Kawah Ijen

[english below]

Il lavoro è lavoro. Ma ci sono lavori peggiori di altri. E ci sono condizioni di lavoro peggiore di altre. Dove i limiti umani sono portati alla loro fisiologica soglia. Eppure quei lavoratori vanno avanti, su e giù per un cratere da cui si sprigionano emissioni dannose. E’ la storia che ci racconta Paolo Quadrini, peraltro recentemente presentata con grande successo all’evento OpenShow Roma nell’ambito della nostra mostra “100 click 4 Change”)

I minatori del Kawah Ijen

(foto e testo: Paolo Quadrini/S4C)

Esistono tanti posti al mondo, dove le condizioni lavorative sono terribili, questo è sicuramente uno dei peggiori.

ph: Paolo Quadrini (cliccare per la gallery completa)

Visitare l’interno del vulcano Kawah Ijen è un’esperienza veramente particolarissima, il vulcano Kawah Ijen si trova nell’isola di Giava in Indonesia ed ha un cratere di circa un chilometro di larghezza.

Al suo interno lavorano decine di minatori in condizioni estreme, queste persone giornalmente trasportano due ceste unite con una canna di bamboo su e giù per il vulcano, il peso delle ceste è di circa 70/100 kg.

I minatori per fare tutto questo, spesso, non hanno protezioni per la respirazione e indossano dei semplici stivali di gomma.

Il cratere è profondo 200mt, la salita e discesa dello stesso è ripidissima, con il peso sulle spalle e il gas ovunque diventa veramente insostenibile.

ph: Paolo Quadrini (cliccare per la gallery completa)

I minatori riescono a fare giornalmente due viaggi su e giù per il vulcano per poi trasportare il loro raccolto ad alcuni chilometri scendendo giù fino alla base esterna dello stesso.

I guadagni giornalieri sono realmente irrisori, circa 15$ e le condizioni lavorative portano i minatori a sviluppare malattie respiratorie e deformazioni alla schiena.

All’interno del vulcano sono stati inseriti alcuni tubi di ceramica che fanno confluire i gas alla base dello stesso, in questo punto si formano i depositi di zolfo in stato solido e liquido, i minatori a mani nude e spesso senza protezione per la respirazione raccolgono i pezzi di zolfo e li caricano nelle ceste.

Nella prima mattina il vulcano si presenta abbastanza aperto e i gas rimangono confinati sulle pareti laterali dello stesso ma con il passare del tempo e con l’aumento della temperatura il vento aumenta e la situazione diventa insostenibile per una normale persona.

Per esperienza personale posso dire che respirare questo gas irrita gli occhi, blocca la respirazione e provoca una tosse terribile.

Valutando dall’esterno questo posto infernale verrebbe da dire, ma perché non si organizza il tutto in maniera più umana con attrezzature migliori e magari con un aiuto per trasportare i pesi dal centro del vulcano alla cima.

Questo mio reportage vuole essere un omaggio ai minatori del Kawah Ijen e alla loro terribile situazione lavorativa.

Paolo Quadrini/S4C

[iframe http://www.s4c.it/slides/miners 100% 800px]

The Kawah Ijen Miners

(by Paolo Quadrini/S4C)

There are many places in the world, where working conditions are terrible, this is definitely one of the worst.

Visiting the interior of the volcano Ijen Kawah is a truly peculiar experience; Kawah Ijen volcano is located on the island of Java in Indonesia and has a crater about a kilometer wide.
Inside, dozens of miners work in extreme conditions,  carrying every day two baskets tied together with a bamboo cane up and down the volcano; the weight of the baskets is about 70/100 kg each…

ph: Paolo Quadrini (click here to see the complete gallery)


The miners do not have protections for breathing and wear simple rubber boots.

The crater is 200 meters deep, and the ascent and descent is very steep, with the weight on one’s shoulders and gas everywhere… it becomes really unbearable.

The miners are able to make two daily trips up and down the volcano and then deliver their crop a few kilometers down to the very bottom.

Daily wage is actually very small, about $ 15 and working conditions lead miners to develop respiratory diseases and deformities in the back.

Inside the volcano some ceramic tubes t
have been added that channel down the gases, and they form deposits of sulfur in solid and liquid states; the miners – with their bare hands and often without respiratory protection – collect parts of the sulfur and load them in the baskets.

In the early morning the volcano looks quite open and the gases are confined on its  sides but with the passage of time and with increasing temperature, the wind increases and the situation becomes unbearable for a normal person.

From first hand  experience, I can say that breathing this gas tremendously irritates the eyes, makes breathing difficult and causes a terrible cough.

ph: Paolo Quadrini (click here to see the complete gallery)


Evaluating from the outside this place one would wonder why they do not organize everything in a more human way, with better equipment and maybe with a little help to carry the weights from the center of the volcano to the top…

My story is a tribute to those miners and their Kawah Ijen terrible working conditions.




There are no comments

Add yours

1 × 3 =