Sand and Water

“Sand And Water” (by Manuel Marano/S4C)

(in italiano più sotto)

Gabtoli “Bricks Field”. Dhaka, Bangladesh.

Due to the concentration of local and foreign investments, Dhaka, the capital city of Bangladesh, has been experiencing massive migration from rural areas of the country and a huge urbanization. Officially 16 million people live here and significant portions of the Mega City’s population are experiencing extremely low living standards.

As a direct consequence of the urbanization process, Dhaka’s building industry has quickly grown to satisfy city needs. Tens of thousands of piece workers are employed in the business.
“Bricks Fields” (as they are commonly called here) are both places where the bricks’ production takes place and locations where building materials arrive from the manufacturers, usually on boats, to be accumulated and sold. Entire families work in inhuman and unsafe conditions to earn few money per day (2/3 USD per day).

Dhaka’s urban poor are mostly employed in low paid jobs. I started this project in July 2010 while thousands of workers from Garments Factories were struggling against the goverment to obtain a higher montly rage. The situation of the building industry is competelely  different, no rights are provided to workers since they are not organized in syndicates.

Manuel Marano

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“Sand And Water” (di Manuel Marano/S4C)

Gabtoli “Bricks Field”. Dhaka, Bangladesh.

Grazie all’elevato numero di investimenti locali ed esteri, Dhaka, la capitale del Bangladesh sta vivendo una massiccia immigrazione dalle zone rurali del paese ed è testimone di una fortissima urbanizzazione.


Ufficialmente 16 milioni di persone abitano la megalopoli dove gran parte della popolazione vive in condizioni di estrema povertà. Come diretta conseguenza del processo di urbanizzazione l’industria edilizia si è velocemente sviluppata impiegando decine di migliaia di lavoratori a cottimo.

I “Bricks Fields”, come vengono comunemente chiamati, sono sia i luoghi di produzione dei mattoni da costruzione sia i luoghi in cui, giunti via fiume, vengono accumulati i materiali edilizi per essere venduti alle imprese di costruzione. Intere famiglie lavorano nel settore in condizioni disumane, senza adeguate misure di sicurezza, per guadagnare 2/3 dollari al giorno. I poveri di Dhaka sono generalmente impiegati come manovalanza a basso costo.


Ho iniziato il progetto nel luglio 2010 proprio mentre i lavoratori dell’industria tessile manufatturiera lottavano con il governo per un aumento dello stipendio mensile. La manovalanza dell’industria edilizia invece non gode di diritto alcuno e i lavoratori non sono organizzati in alcun sindacato.

Manuel Marano

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N.d.R.  Segnalo qui un bell’articolo della nostra Alessandra Tarquini, su Repubblica, su una straordinaria iniziativa di alcune donne di Dhaka che….beh, leggete :-)




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