GRZ Lampedusa

Abbiamo passato una giornata a Lampedusa, giovedì scorso, proprio  a seguito della grande ondata di sbarchi di tunisini degli ultimi giorni.  [cliccare qui per la gallery completa] [cliccare qui per la gallery realizzata con iPhone]

Più di 2000 sono arrivati a bordo di barconi malandati.

Abbiamo potuto visitare, grazie alle Autorità locali e ad UNHCR (la portavoce, Laura Boldrini, sembra avere un’energia infinita ed una dedizione alle condizioni dei rifugiati incredibile) ed abbiamo constatato come, seppur a fronte di una situazione di assoluta eccezionalità (il centro di accoglienza sta ospitando quasi il triplo del numero per cui è stato realizzato) non sembra respirarsi l’aria di tensione di cui parlano i media.

I (pochi) bar aperti dell’isola sono affollati di ragazzi tunisini che pagano regolarmente le loro consumazioni (la maggior parte di loro è arrivata con qualche euro in tasca), il Centro di accoglienza lavora a pieno regime con un’organizzazione esemplare, le organizzazioni internazionali ce la mettono tutta (e qualcosa di più).

Insomma, verrebbe da dire che “la notizia è che non c’è alcuna notizia”.

Eppure…

Eppure, come gli stessi soccorritori ed UNHCR sanno bene….basta poco perchè la situazione peggiori. Per il momento i Lampedusani (gente seria, abituata alle emergenze umanitarie da anni) hanno reagito bene e con tolleranza. Ma la sensazione è che questa sia solo la prima (addirittura timida) ondata.

E sono apparsi striscioni di ringraziamento da parte dei tunisi stessi, GRZ Lampedusa….

Questa volta abbiamo raccontato una situazione ottimale nella criticità dell’emergenza. Terremo gli occhi aperti sugli sviluppi.

Devo dire che ci sono stati momenti di grande intensità emotiva. Soprattutto il cimitero dei barconi che si trova dietro il campo di calcio. Innanzitutto il valore simbolico. Essere lì, con i Liberi Nantes, in un campo di calcio che dovrebbe servire ad accogliere i migranti…e dietro la porta vedere i tantissimi barconi malandati che li hanno portati qui…beh, fa un certo effetto. Camminarci in mezzo, poi, imbattendosi nei resti della traversata, pentole, scarpe, coperte strappate, musicassette per passare il tempo, utensili….

Si dovrebbe restare terzi e distaccati dinanzi queste situazioni, ma è difficile non provare il massimo rispetto nei confronti di chi è disposto a rischiare la propria vita, attraversando un mare invernale quasi sempre agitato, per trovare una vita migliore.

Antonio Amendola

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PS è stato un privilegio andare a Lampedusa con Gianluca Di Girolami (il Presidente dei Liberi Nantes) che mi ha aiutato a conoscere meglio il fenomeno della migrazione forzata. Come pure, è stato un piacere approfondire la conoscenza di Laura Boldrini che ho visto dedicare più del 100% delle proprie energie, letteralmente dall’alba a notte fonda.




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