E’ morto Vittorio

Lo ricorderete. Qualche mese fa abbiamo seguito, per la seconda volta, la Notte dei Senza Dimora in alcune città tra cui Roma, Milano, Bari.  [cliccate qui per una galleria dei volti di quella sera, a Roma]

Seguiamo da tempo il tema dell’inivisibilità sociale e dei senza fissa dimora e sono persone che, piano piano, ci sono diventate care e che stimiamo.

(Antonio e Vittorio. foto di Paolo Fusco/S4C)

Qualche giorno fa, a Roma, è morto uno di loro: Vittorio. E’ morto a San Lorenzo, per strada, in via dei Sardi. Da solo.

Non lo sapevo. Mi ha chiamato Antonio, un suo amico (date un’occhiata al nuovo blog di Antonio, anche lui senza fissa dimora…). Mi ha ricordato che avevamo scattato dei loro ritratti durante la Notte… Non ricordavo…

Antonio mi ha detto che gli servono delle sue foto per commemorarlo in occasione del funerale. “Le vuole il Municipio”, mi ha detto. Speriamo lo ricordino davvero…

E’ sempre un fatto increscioso che qualcuno muoia da solo per strada (nessuno dovrebbe morire da solo. Mai) ma quello che mi ha colpito è che ieri, nella frenesia della ricerca di Vittorio tra le tantissime foto scattate…non riuscivo a…riconoscerlo…lo avevamo “conosciuto” ma non “riconosciuto”.

E’ tipico della nostra società, probabilmente, abbiamo contatti rapidi e fugaci. Conosciamo ma non riconosciamo nessuno. Tantomento se vive per strada.

Beh, questo post è dedicato a Vittorio.

(Vittorio, ritratto da Paolo Fusco/S4C alla Notte dei senza dimora. Aveva scritto di suo pugno un appello alle istituzioni locali...)

Che ignoravo fosse morto qualche giorno fa.

Che avevo conosciuto.

Ma che non ho riconosciuto.

Antonio Amendola

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Questo è un video girato, per strada, proprio in via dei Sardi da Antonio Cartolante, l’amico clochard di Vittorio. Non commento i passanti, che capisco essere stati presi alla sprovvista, ma – diamine ….

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There are 3 comments

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  1. tomas

    caro antonio,
    le tue parole mi hanno colpito molto…è proprio vero:in questa società non vediamo “veramente” chi ci è attorno, mi sembra di scrivere le solite banalità su frenesia ed egoismo, ma è proprio così..ed è significativo il tuo sgomento nel non ricordarti di lui..e nn ci guardiamo attorno in tutti i sensi: stamattina andando verso l’ufficio a milano osservavo dalla macchina una splendida alba rosa, e dei meravigliosi prati gelati, e ragionavo su quante volte noto improvvisamente cose che sono lì da sempre su strade che percorro quotidianamente…in famiglia è mia moglie la fotografa -dilettante-, ma ti ho sentito parlare l’altro giorno su radio24 – o era la rai?! – , e mi sembra magnifico quello che fate: buon lavoro, complimenti!!!!
    tomas


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