Notte senza dimora. Ma con tanto freddo, musica, foto e allegria

E anche quest’anno è stata sollevata (un po’) di attenzione pubblica sui senza dimora. Rimane l’amaro in bocca derivante dalla consapevolezza che appena tornerà un po’ di caldo, questi poveracci avranno tutt’altra aria e non appariranno più come una vergogna nazionale.

"Homeless" (foto Antonio Amendola/S4C)

"Homeless" (foto Antonio Amendola/S4C)

Che razza di Paese siamo se tolleriamo che gente come noi, come tutti, con sentimenti, desiderio e necessità di socializzazione ed affettività, creatività, cultura, o semplicemente voglia di…un tetto, resti buttata ai margini della nostra cd “società civile”?S4Camendola_nottesenzadimora_7676

Li scavalchiamo quotidianamente, quasi con un senso di fastidio. Fastidio che ci permette di foderare di piombo la coscienza, eliminando “il problema” dalla nostra tasklist.

Eppure loro vedono le nostre città come pochi altri. Le vedono dal basso. A volte straiati, a volte seduti. Altre volte girovagando senza meta, giusto per scaldarsi un po’. E vedendoci sempre di corsa e col viso voltato, forse percepiscono la nostra vera essenza.

Vedono la vita in faccia e la sanno guarda negli occhi.

L’altra notte, sia a Roma che a Milano, abbiamo avuto il privilegio di assistere a quanto di più bello può esprimere una società civile: l’assistenza disinteressata agli altri. Ma non solo per fini umanitari, religiosi o altro. Anche per la consapevolezza, finalmente lucida, che qui siamo in ballo tutti. Che la partita che stiamo giocando, riguarda ed impatta sull’intero schema di valori della nostra società.

I volontari delle Associazioni che hanno realizzato questi eventi sono dei moderni eroi urbani che hanno portato un po’ di allegria e di calore in una notte qualsiasi. Che altrimenti sarebbe stata, per quei poveretti, una qualunque fredda notte, rischiosa, paurosa, buia e – soprattutto – silenziosa.

Così invece non è stato.

E queste sono le prove:

Clicca per la gallery fotografica degli eventi di Roma (foto di Antonio Amendola)

Clicca per la gallery fotografica degli eventi di Roma (foto di Antonio Amendola)

(Clicca per la gallery fotografica degli eventi di Milano. Foto di Nicola Sacco)

(Clicca per la gallery fotografica degli eventi di Milano. Foto di Nicola Sacco)

(AGGIORNAMENTO: in caso di problemi di visualizzazione della gallery di Nicola Sacco, cliccate qui per una versione alternativa)

Tra breve pubblicheremo una pagina dedicata all’intera manifestazione, nella quale – tra l’altro – si è tenuto un momento particolarmente intenso. Sulle note di Stand Up for Your Rights di Bob Marley, tutti i presenti hanno annodato un nodo, simbolicamente dedicato alla lotta contro la povertà ed i cambiamenti climatici. E’ un’iniziativa ONU alla quale la Notte dei Senza Dimora ha aderito volentieri.

Pubblicheremo un breve video musicale ed altre gallerie.

E’ stata un’altra bella esperienza che ha dimostrato come sia importante testimoniare, anche fotograficamente, non solo le brutture della nostra società ma anche, e forse soprattutto, gli spiragli di luce. Sono cittadini come noi, a prescindere dalla nazionalità.

“Come ti chiami?”

“Antonio, e tu?”

“….”

“…”

“Rashid”

“Salamelek, Rashid”

(sorriso timido) “melekkusalam, Antonio”

“Di dove sei?”

“del mondo. Sono del mondo”

“…anch’io”

sorriso

Antonio/S4C

PS tra i vari personaggi conosciuti l’altra notte, vi racconto al volo di Antonio, in arte “Antonio Clochard”. Vive anche lui per strada e non ha una fissa dimora (da poco, però, pare abbia avuto l’uso di una roulotte). E’ un artista. Scrive, dipinge, espone. Attualmente sta esponendo alcune sue opere al Verano, a Roma.

Ha una pagina Facebook ed un’email. “Sì, è così. Non ho fissa dimora ma una pagina facebook fissa”.

Eccolo, è un bel personaggio. Scopritelo voi…vediamo…

Antonio Clochard (foto Antonio Amendola/S4C)

Antonio Clochard (foto Antonio Amendola/S4C)




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  1. Daniela

    Non ero presente alla” notte dei senza dimora”, questo intenso reportage attraverso la tua interpretazione Antonio, me ne da un’idea.Immagini di partecipazione e coinvolgimento,di festa si alternano ai volti e all’espressioni attonite e quasi inanimate di loro ‘i festeggiati’..per una notte alla ribalta. Chissà cosa avranno pensato di tanto clamore improvviso..di questa invasione di campo..che porta con sè cibo e musica..ma per una notte sola. Non so quanto si possa conciliare l’aiuto umanitario di questo tipo(comunque molto apprezzabile ) con il dramma autentico di queste persone che non sono solo senza tetto, ma sono fondamentalmente e assolutamente sole..è questo l’aspetto che genera ancora più inquietudine, la loro solitudine.Auspichiamo che questa iniziativa di sensibilizzazione abbia i suoi effetti, Voi di S4C la Vostra parte la state facendo…


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