Shoot! Shoot! Shoot! (Tony Vaccaro)
“La mia Italia” è una testimonianza di amore per la terra delle mie radici
e nello stesso tempo una speranza di rinascita da tutte quelle tragedie
che purtroppo ho dovuto affrontare nella mia vita
(Tony Vaccaro)
L’incontro con Tony Vaccaro, ieri sera, è stato intenso e, per certi versi, sorprendente.
L’occasione è stata l’inaugurazione della sua mostra, a Pescara (curata magistralmente da Andrea Morelli), “La mia Italia: 1945-1965). Ci sono andato, non solo attratto dalle sue fotografie – vera cronaca sociale dei 20 straordinari anni che hanno portato l’Italia dal dopo guerra al boom economico – ma anche perchè lui stesso mi aveva invitato la scorsa settimana durante l’inaugurazione dell’altra mostra “Scatti di Guerra” (tutt’ora in corso presso le Scuderie del Quirinale). Gli avevo accennato al progetto S4C e si era detto interessato. Cose che in contesti del genere si dicono. Ma ieri sera mi ha chiesto di parlargli meglio del progetto. Era visibilmente interessato…
Mi chiedeva dove ci riunissimo e cosa facessimo. Mi diceva che sarebbe voluto tornare a Roma (e lo farà) per incontrarci e parlare della forza della fotografia per cambiare il mondo. Mi diceva che un’immagine può sicuramente cambiare…. E mentre lo diceva scriveva una bella dedica sul catalogo. Un pensiero per Shoot for Change (“per avere una foto…si deve “shoot”! …Shoot! Shoot!”). E al momento della firma…una volta apposta alla dedica, si è fermato e ha detto tra se’ e se’ ” Che strano…questa è la mia firma di quando ero giovane. Strano, non la facevo da tanti anni….”
In quel momento era evidente nel suo sguardo l’entusiasmo che deve averlo accompagnato tutta la vita. L’ottimismo che riempie i suoi scatti e che colora le sue splendide foto in bianco e nero.
Io non so se le sue foto hanno cambiato il mondo (ma sicuramente hanno ispirato generazioni di giovani fotografi). So che hanno testimoniato come nessun altro il cambiamento avvenuto nel nostro paese dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. E l’aver tenuto questa mostra proprio in Abruzzo, proprio ora, alimenta l’ottimismo e la fiducia in un nuovo cambiamento. Ha voluto infatti dedicare questa mostra a tutti gli abruzzesi che dovranno affrontare un lungo periodo di ricostruzione, come avvenne per l’Italia del dopo Guerra.
[“Ma le mie foto documentano che è possibile farcela e fare meglio di prima” (Tony Vaccaro)]
Il Maestro Vaccaro, ripeto, ha manifestato la volontà (spontanea!) di incontrare gli amici di Shoot For Change e, ne sono certo, lo farà presto.
Intanto seguiamo il suo consiglio: Shoot! Shoot! Shoot!
Antonio
PS ammetto di aver provato una certa emozione quando mi sono trovato a parlare con lui (e a farmi raccontare da lui stesso) accanto alla fotografia Tannenbaum di cui vi ho parlato in un altro post….
mitici entrambi!