28122015-bimba

Al porto di Palermo ho visto…

Vorrei raccontare di come vengono accolti gli immigrati che sbarcano al porto di Palermo, in Sicilia.

Ogni volta che navi della guardia costiera italiana o delle varie nazioni europee raccolgono in mare quanti cercano disperatamente di fuggire alle barbarie, alla fame, alla guerra e alla disperazione dei propri paesi, al porto di Palermo si danno appuntamento inderogabile il Sindaco accompagnato dall'assessore alle attività sociali e il Presidente della Consulta delle culture (organismo eletto da residenti a Palermo con passaporto diverso da quello italiano, unico nel panorama mondiale).
 
All'arrivo dei migranti (in numero spesso superiore a 500 e con centinaia di minori senza famiglia) sono anche presenti il Prefetto, il Questore, l'Arcivescovo e tutte le autorità della città con rappresentanti della sanità e dell'ordine pubblico, della croce rossa e della Caritas.
 
Il Sindaco saluta con parole di solidarietà quanti sbarcano dalle navi e controlla che ogni immigrato sia trattato con umanità e rispetto e che a ognuno sia garantito un alloggio.
 
Ho visto il Sindaco parlare con il Prefetto e il Questore per concordare quanto necessario perché l'ordine e la sicurezza siano garantiti, assicurandosi pero' che chi arriva nella sua città non sia accolto ad armi spiegate, ma al contrario a braccia aperte.L'Arcivescovo parla e conforta i nuovi venuti. La Caritas rifocilla, veste e ospita nei propri centri i migranti con l'assistenza di assistenti sociali e mediatori culturali.
 
Spesso vengono scaricati dalle navi corpi di persone uccise da violenze, dal mare e dagli egoismi di una normativa europea inadeguata.Perché siamo difronte ad un vero e proprio genocidio oggi nelle acque del Nostro Mar Mediterraneo.
 
Ho visto dirigere, collaborare, lavorare insieme volontari di Emergency, Save the children, Medici senza frontiere. Mai dimenticherò la commozione e la reale partecipazione di questi uomini e donne per il duro destino di quanti continuano a sperare che cambiare sia possibile, che vivere senza paura, né guerra, né violenza sia sempre possibile.
E' questa la gente che decide di rischiare la propria vita per arrivare a casa nostra. E' gente che non ha ancora perso la speranza.
 
Dalle ore trascorse li' al porto come volontaria sono rimasti impressi degli scatti che mostrano i volti di chi riesce ancora a sorridere e nonostante tutti i dolori e le difficoltà vissute crede in una vita migliore.
 
Eleonora Orlando



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