Welcome, la speranza di un’integrazione
L’immigrazione pakistana in Italia risale all’inizio degli anni ’90, oggi la comunità è costituita da quasi 80mila residenti che abitano prevalentemente nelle aree industriali del Nord Italia, soprattutto in Lombardia e in Emilia Romagna. La maggior parte dei Pakistani ha ottenuto la regolarizzazione, i nuovi arrivi avvengono prevalentemente per ricongiungimento familiare e negli ultimi tempi si e molto ridotta l’immigrazione irregolare.
Perche l’Italia? Negli anni ‘60 la meta dell’immigrazione e stata la Gran Bretagna, un paese con il quale la classe colta condivideva una lingua, l’inglese, dovuto alla colonizzazione. Negli anni ’80 e ’90 l’emigrazione si sposta verso altri paesi d’Europa e l’Italia diventa una delle maggiori destinazioni dei giovani uomini che partivano scegliendo in base alle opportunita di lavoro, per il clima mite e anche, strano a dirsi, per alcune similitudini fra l’Italia e il Pakistan: il senso della famiglia con legami forti e collaborazione e le competenze lavorative richieste.
La cultura del Pakistan, e anche quella della sua comunità immigrata in Italia, è complessa e ha valori contrastanti. E’ riduttivo parlare dei pachistani senza far riferimento alla differenze culturali, di classe economica e sociale, di provenienza urbana o rurale. Le origini del problema sono sempre le stesse: la povertà e l’analfabetismo, non la religione.
Se per i pachistani l’incontro col Belpaese avviene attraverso i media e il racconto dei parenti che partono alla ricerca di un lavoro e di un futuro, anche in Italia i media hanno un ruolo fondamentale nella costruzione dell’opinione pubblica e nella percezione degli immigrati, alimentando stereotipi e pregiudizi.
Ma ci sono anche esempi di convivenza fra due culture così diverse.
Il progetto “Welcome, La speranza di un’integrazione” vorrebbe favorire l’integrazione, l’incontro e il dialogo interculturale per aiutare gli italiani a conoscere la cultura pachistana e i pachistani a capire e conoscere il Paese che li ospita, integrandosi senza rinunciare alla propria identità.
Non è facile promuovere e diffondere la cultura pachistana, sia perché manca un programma culturale specifico, sia perché gli immigrati vivono in comunità, con pochi contatti con la cultura e società italiana. La forma di aggregazione più comune tra gli immigrati pakistani è quella religiosa.
In molti ignorano che a dare lustro all’Italia, con un risultato inaspettato, vincendo nel 2009 gli Europei di cricket, è stata la squadra italiana composta da un unico italiano e da dieci giovani immigrati di seconda generazione, figli di immigrati provenienti dal Pakistan e dall’India. Esempio di come due culture possano incontrarsi e convivere.
Dialogo e integrazione sono possibili se c’è la possibilità di incontrarsi e interagire, se le differenze non vengono percepite come una barriera, ma come una ricchezza, partendo da un detto popolare, noto fra chi lascia il proprio Paese per costruire un futuro altrove: “rispetta e sarai rispettato”.
S4C Ferrara
[…] “Welcome: la speranza di un’integrazione” è il reportage fotografico realizzato dal gruppo ferrarese dell’Organizzazione “Shoot 4 Change” che, presentato in mostra il 25 maggio a Portomaggiore in occasione della Festa del Volontariato, ora è visibile su internet da tutto il mondo. L’esperienza che ha documentato la comunità pakistana di Portomaggiore, ritraendo importanti momenti di vita che hanno riguardato la religione, l’istruzione, il lavoro e il tempo libero della comunità, è accessibile cliccando il seguente link. […]