24 hours without them/24 ore senza di loro?
Yesterday Rome got filled up by yellow balloons during a public demonstration of immigrants. “24 hours without us” was one of the slogans.
S4C was there to witness the colourful parade trying to raise awareness on the integration issue. As you know we are following specific projects, such as Liberi Nantes one, and we monitor the issue very closely….
24 hours without them. Living without them. Is it possible? Sure it is… But…living together is much much better.
Enjoy the galleries of Alessandra Fratoni, Michele Magini, Aldo Frezza and Claudio Genghini
Antonio
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C’eravamo anche noi di S4C ieri, a Roma, alla manifestazione degli e per gli immigrati. Alessandra Fratoni, Michele Magini, Aldo Frezza e Claudio Genghini lo hanno testimoniato con delle belle gallerie.
“24 ore senza di noi” e’ stato lo slogan più riuscito, forse. Certo, si puo’ vivere senza la diversità etnica e culturale. Ma vivere in una società eterogenea e varia è molto molto meglio…
Vi lascio adesso non solo con le gallerie fotografiche ma anche con questo stralcio di una relazione Usa del 1912…
Da una relazione dell´Ispettorato per l´Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.
Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l´acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l´elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”. “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purchè le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell´Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
This time I leave a comment on my own post because I really want to congratulate with you guys…. You did a very good job yesterday!
The more I see your photos, the more I realise you’ve got the right stuff for street photography!
Antonio
Enjoyed the photographs and reading your comment about this work …
It’s great to support these activities (public demonstration of immigrants “24 hours without us”) …
Agree!! Living without them is not possible …
Мде …
Ага, попался!…